La decisione
Nuova grana per la sinistra in Rai: una sentenza della Consulta rompe il monopolio dell'Usigrai
Esulta l'Unirai, il sindacato di destra di Viale Mazzini: "Questa sentenza ci proietta verso una Rai più aperta, moderna e pluralista, dove ogni organizzazione realmente rappresentativa dei lavoratori possa esercitare i propri diritti senza esclusioni arbitrarie"
Con la sentenza n. 156/2025, la Corte Costituzionale ha stabilito che il diritto di costituire rappresentanze sindacali aziendali (Rsa) spetta non solo alle organizzazioni firmatarie dei contratti collettivi, ma anche alle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Questa decisione potrebbe cambiare gli equilibri anche in Rai dove da due anni si è rotta l'unità sindacale, con una parte del personale giornalistico dell'azienda che ha aderito a un nuovo sindacato di destra, l'Unirai. Ma, non avendo mai firmato contratti collettivi, fino a oggi Unirai non aveva la possibilità di formare vere rappresentanze sindacali dentro l'azienda di Viale Mazzini. Adesso, almeno secondo l'interpretazione dei diretti interessati, questo tabù dovrebbe cadere: "È una pronuncia che, per quanto riguarda la Rai, spazza via ogni residua pretesa di esclusività da parte del sindacato storico e riafferma con forza il principio del pluralismo sindacale senza esclusioni arbitrarie", dichiara Francesco Palese, Segretario di Unirai. "Già diversi tribunali del lavoro- prosegue - avevano anticipato questo orientamento, ma ora la Corte Costituzionale lo sancisce in modo definitivo, ponendo fine a un’interpretazione discriminatoria e superata dello Statuto dei lavoratori".
La sentenza della Consulta stabilisce "la rappresentatività in favore di sindacati di recente nascita che, pur non avendo potuto sottoscrivere i precedenti contratti di lavoro perché all’epoca non erano stati ancora costituiti, abbiano comunque ampiamente dimostrato di possedere tutti i requisiti di legge per il loro riconoscimento ufficiale in base al numero degli iscritti e alla loro presenza in azienda e nel territorio". Un requisito che i dirigenti di Unirai ritengono di possedere in quanto federati alla Cisal che come confederazione comparativamente più rappresentativa a livello nazionale.