Ricetta seriale
Good American Family, una storia vera e inquietante
Una serie tv di otto episodi che affronta la vicenda di Natalia Grace, una bambina ucraina affetta da una rara forma di nanismo, che viene adottata dalla famiglia Barnett. Un racconto perturbante, per chi ama i casi di cronaca controversi
È una storia vera, inquietante e dai tratti controversi quella al centro di Good American Family, serie in otto episodi disponibile su Disney+ che affronta la vicenda di Natalia Grace, una bambina di origine ucraina affetta da una rara forma di nanismo che viene adottata all’età di sette anni dalla famiglia Barnett, formata da Kristine (Ellen Pompeo), Michael (Mark Duplass) e i loro tre figli di cui uno autistico ad alto funzionamento. Kristine ha reso la sua inclinazione a prendersi cura degli altri un mestiere e ha aperto un centro che si occupa di bambini con bisogni speciali. La piccola Natalia ha una storia complicata alle spalle, essendo stata abbandonata da piccolissima dalla sua madre naturale e rifiutata da una prima famiglia affidataria.
La bambina però mostra fin da subito dei comportamenti strani, violenti e perturbanti tanto da far sì che Kristine e il marito si convincano che in realtà Natalia non sia davvero una bambina ma un’adulta ventiduenne che si finge una bambina perché le vengano pagate le spese mediche. La coppia decide di allontanarla dalla famiglia, dopo un paio di episodi in cui dicono che Natalia ha provato ad aggredirli e ad avvelenare la madre adottiva mettendo una sostanza tossica nel caffè. Le affittano un appartamento in una zona degradata della città dell’Indiana dove vivono e li Barnett si trasferiscono in Canada. Nasce quindi una serrata battaglia legale che vede da un lato Natalia rivendicare la sua identità e respingere le accuse di aggressione, dall’altra la famiglia Barnett che deve dimostrare di non aver abbandonato un minore (nel frattempo Natalia è passata attraverso altre famiglie affidatarie e varie peripezie).
La storia vera di Natalia Grace – raccontata anche nel documentario The Curious Case of Natalia Grace – ad oggi pare dare ragione alla versione della bambina ma molte sono ancora le ombre e le ambiguità attorno a questo incredibile caso. La serie indaga bene i vari punti di vista e restituisce un’ambiguità che è insita nella vicenda, mostrando una storia dove molte sono le zone d’ombra. Il racconto è ovviamente cupo e a tratti angosciante con una bravissima Imogine Faith Reid nei panni di Natalia. Un racconto perturbante, per chi ama i casi di cronaca controversi e dall’accento altamente drammatico.
Qual è il tono della serie in tre battute?
“Io non mi arrendo con le persone che amo”
“Avere un posto su cui concentrarsi è una salvezza”
“Giusto non è sempre uguale”