Le dieci migliori serie comedy da vedere (o rivedere) a Natale

Gaia Montanaro

Dalle sitcom classiche alle dramedy più commoventi, passando per qualche grande ritorno italiano e nuove scoperte. Risate sotto l'albero

Sotto l’albero, quello che serve sono un po’ di risate. Dalle sitcom classiche, alle dramedy più commoventi passando per qualche grande ritorno italiano e nuove scoperte, il Natale seriale cerca qualche momento spensierato per sorridere con leggerezza e non trascurando un filo di emozione. Un Natale da ridere, insomma.


  

Boris 4

Disney +, quattro stagioni

 

Probabilmente la quarta stagione di Boris è stata la serie tv più attesa di tutto il 2022. Si aspettava da una decade di ritrovare sullo schermo la troupe guidata da Renè Ferretti (Francesco Pannofino) alle prese con una nuova serie da realizzare. Abbandonata la vecchia fiction generalista “Gli occhi del cuore”, questa volta Ferretti si appresta a girare una serie per una piattaforma internazionale. Titolo: "La vita di Gesù". Protagonista assoluto il sempreverde Stanis La Rochelle che da questa stagione è anche produttore insieme alla (neo)moglie Corinna (che non si esime, come da tradizione, dal chiedere una particina nella nuova produzione). Fulcro del racconto: la presa in giro, con arguzia e in perfetto “stile Boris”, delle idiosincrasie della serialità da piattaforma, il politicamente corretto e le mille costrizioni (ragionevoli o meno) a cui una serie streamer è sottoposta. Si ritrovano quasi tutti i personaggi delle tre stagioni precedenti: da Duccio (Ninni Bruschetta) ad Arianna (Caterina Guzzanti), passando per Biascica (Paolo Calabresi, che abbiamo intervistato qui) e Mariano (Corrado Guzzanti), fino ai tre sceneggiatori e al direttore di produzione (ora in carcere). Lo "schiavo" si è evoluto e ora è produttore delegato per la piattaforma guidata da un’americana bionda e frizzantina che incarna lo stereotipo made in Usa. Insomma: la sicurezza del mondo narrativo che conosciamo con qualche innesto di pregio.

  

Derry Girls

Netflix, tre stagioni

   

Una delle sitcom recenti più interessanti e da recuperare è sicuramente questa comedy coprodotta da Inghilterra e Irlanda e andata in onda in Gran Bretagna su Channel 4. La serie è ambientata a Derry, nell’Irlanda del Nord, durante la seconda metà gli anni Novanta e gira attorno alle vicende di quattro ragazze adolescenti che frequentano una scuola cattolica. Erin, sua cugina Orla, Clare e Michelle – insieme a James, cugino inglese di quest’ultima – affrontano i disordini sociali e politici di questi anni. Con loro, i vari famigliari che fanno da contorno ad un racconto irriverente, scorretto ma che sa essere anche commovente e profondo, avendo la capacità di tenere insieme le vicende particolari dei singoli personaggi e quelle più grandi di un’intera nazione.

   

Grace & Frankie

Netflix, sette stagioni

    

È uscita quest’anno la seconda parte della settima stagione di questa sitcom cult che è già un classico. Grace and Frankie (interpretate dalle immense Jane Fonda e Lily Tomlin) sono due ultrasettantenni agli antipodi: la prima snob e cinica, la seconda hippy e naif. I loro destini sono destinati a incrociarsi in modo inaspettato quando i rispettivi mariti – interpretati da Sam Waterstone e Martin Sheen – confessano di essere omosessuali, di amarsi da sempre e volersi sposare. Grace e Frankie cominciano quindi un’esistenza comune in cui sono costrette a vivere insieme e cercare di superare quel paradossale momento. Una sitcom scritta benissimo (Marta Kauffman è sempre garanzia di qualità), leggera e irriverente senza mai perdere classe e gusto. E poi sono sette stagioni quindi per una maratona natalizia è perfetta.

   

After life

Netflix, tre stagioni

  

Sarebbe improprio definire After Life una comedy poiché la sua cifra stilistica e di genere è la dramedy ovvero l’unione bilanciata e riuscita di elementi di commedia e di dramma. È uscita quest’anno la terza e ultima stagione del racconto della vita di Tony (Ricky Gervais che è anche autore e produttore), giornalista di una piccola testata locale che è alle prese con l’elaborazione del lutto per la morte di sua moglie Lisa, scomparsa a causa del cancro. Tony cade in depressione e per cercare di sopravvivere decide di essere sempre brutalmente sincero con tutti e dire ogni cosa gli passi per la testa. Non riesce più – o forse non vuole – mostrare il buono che la moglie vedeva in lui. Il suo cinismo e la sua cattiveria brutale si scontrano però con un gruppo di amici, colleghi e famigliari che non si arrendono a questo “nuovo Tony” e provano a fargli riscoprire il desiderio di vivere. Una serie che accosta con sapienza la dark comedy a momenti di profonda commozione. Si ride e si piange insomma; che volere di più?

   

The Marvelous Mrs Maisel

Amazon Prime, quattro stagioni

   

Vale la pena recuperare, per chi ama le atmosfere newyorkesi degli anni Sessanta e il glam che ne consegue, questa serie che segue le vicende di Miriam “Midge” Maisel, casalinga ebrea benestante dell’Upper East Side che scopre di avere un talento innato per la stand up comedy. Midge non ha nessuna intenzione di abbandonare questa passione anzi, cerca di farla diventare un lavoro con l’aiuto della sia stravagante e mascolina agente Susie Myerson. Risultato: separazione dal marito Joel assicurata, una coppia di genitori parecchio perplessi (eccezionale il personaggio del padre di Miriam, Abe, sardonico professore alla Columbia University e prototipo perfetto dell’ebreo cittadino) e salti mortali per non venire meno ai suoi doveri famigliari. Tutto intorno: arredi da sogno, vestiti d’altri tempi, locali alla moda e una New York scintillante.

   

Strappare lungo i bordi

Netflix, una stagione

  

In quota recuperi da non perdere, è uscita lo scorso anno la serie animata di Zerocalcare “Strappare lungo i bordi” (che vedrà nel 2023 un grande ritorno seppur affrontando una storia differente dalla precedente). Si tratta di un condensato del fumettista romano all’ennesima potenza che declina, in chiave animata, l’universo narrativo che i suoi lettori conoscono ed amano da tempo. Al centro della breve serie c’è il viaggio che Zerocalcare insieme ai suoi amici Sarah e Secco deve compiere verso Biella per un motivo tutt’altro che piacevole. Attraverso una serie di flashback si ripercorrono episodi dell’infanzia e dell’adolescenza del gruppo, con il consueto misto tra sarcasmo e umorismo toccante che contraddistingue la sensibilità narrativa di Zerocalcare. Fido compagno di ogni momento riflessivo è l’Armadillo, voce – romanissima – della coscienza del protagonista. Anche qui si ride e si piange. Da non perdere.

   

The Kominsky Method

Netflix, tre stagioni

   

Si vocifera arriverà anche una quarta stagione – seppur con un’importante defezione – di questa preziosa ed esilarante commedia con due pesi massimi protagonisti come Michael Douglas e Alan Arkin. Sandy Kominsky è un attore di Hollywood ormai in declino che ha aperto insieme alla figlia una scuola di recitazione: belloccio con tre matrimoni alle spalle, dalla vita incasinata e irregolare. Norman Newlander è il suo storico agente: benestante, ebreo cinico dall’ironia pungente e acuta. Insieme formano una coppia improbabile e perfetta, compagni di una vecchiaia magari diversa da come se l’erano immaginata ma in cui le risate – e la capacità di prendersi in giro – non manca. Qui siamo già orfani.

  

Atypical

Netflix, quattro stagioni

  

Sempre in quota dramedy, da recuperare questa serie in quattro stagioni (conclusa nel 2021) che segue le vicende di Sam, un ragazzo autistico che deve affrontare le sfide quotidiane della sua adolescenza e del periodo del college. Segni particolari: una sorella tostissima dal carattere volitivo, una madre iperprotettiva, un miglior amico indiano anticonformista e una passione smodata per i pinguini. Le situazioni ironiche si alternano a momenti commoventi, in un racconto a volte spiazzante che ci porta ad assumere un punto di vista diverso con cui guardare la realtà di tutti i giorni. Leggero e profondo insieme.

   

Love

Netflix, tre stagioni

   

Per la quota recuperi, è passata un po’ in sordina questa serie in tre stagioni conclusasi nel 2018 che racconta della relazione amorosa tra Gus, ragazzo timido e insicuro e Mickey, coraggiosa e sfrontata. I due sono agli antipodi e la loro relazione, sulla carta improbabile sotto ogni punto di vista, si rivelerà invece una ricchezza per entrambi. Il tutto declinato in chiave di commedia, irriverente e arguta, secondo il gusto tipico di un certo cinema americano indipendente. L’ironia è molto accentuata ed a tratti un po’ spinta ma è un buon esempio di un modo un po’ diverso di fare commedia. De gustibus.

  

Modern Family

Disney +, undici stagioni

   

Dulcis in fundo, un classico intramontabile della sitcom americana. Modern Family racconta le vicende di tre nuclei famigliari uniti da legami di parentela e restituisce uno spaccato variopinto di cosa sia oggi la famiglia americana. C’è il prototipo tradizionale – genitori e tre figli variamente organizzati -, la coppia omosessuale con bambina vietnamita adottata al seguito e il vecchio patriarca risposato in seconde nozze con la giovane e avvenente latino-americana (con figli annessi). L’incontro – scontro tra i vari personaggi, ciascuno portatore di una particolare visione delle cose, porta a spaccati spassosi e intelligenti che fanno riflettere tra le tante risate. Un classico imperdibile.

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