Lilli Gruber e Mario Giordano sono la stessa cosa

Salvatore Merlo

 L’unica differenza tra la conduttrice di Otto e mezzo e il conduttore di Fuori dal coro è che lui non finge di fare il giornalista serio

Su Rete 4 ci sono i clown e su La7 le fiere, da una parte c’è Alessandro Meluzzi e dall’altra Gianrico Carofiglio (che è il Meluzzi della letteratura). Da una parte Travaglio e dall’altra il caso umano. Qui la donna cannone e di là Andrea Scanzi, quello che spacca le zucche e quello che spacca le teste. Insomma il Colosseo con tigri e serpenti contrapposto al circo con i pagliacci. A riprova che Lilli Gruber si sbaglia di grosso quando, sollevando il sopracciglio infastidita, dice che Mario Giordano “non è un mio collega”. Altroché se è un suo collega!

 

Lilli&Mario, e lo diciamo con simpatia, sono la coppia scoppiata della televisione italiana. Mario&Lilli, appunto, i campioni dell’intrattenimento di prima serata sui due canali più sbrigliati dell’etere nazionale. Certo, è vero, lui predilige il comico mentre lei vira al pulp, ma sempre spettacolo – e che spettacolo – offrono al pubblico pagante. Lui fa il giustiziere della metropoli e libera le case occupate, mentre lei imbastisce i processi della Russia di Berija. Non deludono mai.   Con la sola differenza – forse – che Giordano mostra senza ritegno il suo volto trash scorrazzando in monopattino per lo studio televisivo mentre Gruber chissà perché nasconde la sua pregiudiziale brutalità dietro a un contegno fintamente professionale e distaccato.

 

Dunque lui urla “Donatooooo”, senza alcuna intenzione di apparire un giornalista serio, e lei invece fa lezioni di deontologia quando però nel frattempo organizza una specie di mattanza, il tutti contro uno, per far sbranare il malcapitato di turno (basta non sia del Pd). Certo Giordano ha l’aria stravolta del profeta pazzo mentre lei profuma anche attraverso lo schermo, ma alla fine proprio come lui invita i no vax ecco che lei chiama Gratteri a spiegare la riforma della giustizia.

E il freak-show è sempre garantito. L’altra sera, volendolo insolentire, Gruber ha imitato la voce acuta di Giordano. Che è esattamente ciò che anche Giordano fa con quelli che non gli piacciono. Insomma i due non fanno solo lo stesso mestiere. Sono gemelli.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.