Amo Dazn, ma sulla doppia utenza ha toppato

Claudio Cerasa

Con la stretta anti pirateria la tv on demand cambia di punto in bianco quanto sottoscritto con i suoi abbonati. A norma di legge, può farlo, ma il dubbio non è se sia lecito, quanto se sia giusto

Al direttore – Ho letto la notizia di Dazn, che ha appena annunciato lo stop alla doppia utenza a partire da dicembre. Non so lei, caro direttore, ma da utente posso dire che mi sento preso in giro: prima vogliono tutti i diritti perché “siamo nel mondo digitale” poi vogliono chiudere i device. Sono smarrito. 
Mauro Martini 

 


 

Sono pazzo di Dazn. Mi piace poter guardare le partite ovunque, in qualsiasi momento, mentre faccio altro. Ma la decisione presa ieri, vietare di far usare un unico abbonamento a due persone, è una decisione che rende Dazn non affidabile, non tanto per la scelta in sé quanto per aver fatto sottoscrivere un abbonamento promettendo una cosa che ora non si può più fare. Dazn, come è noto, prometteva “con un’unica sottoscrizione di guardare due contenuti – uguali o differenti – allo stesso momento e su due dispositivi diversi”. Oggi Dazn non darà più la possibilità di farlo a chi aveva sottoscritto un abbonamento accettando proprio quelle condizioni. Nulla di losco: la legge prevede che per cambiare i contratti di questo tipo sia sufficiente dare un preavviso di almeno 30 giorni, entro i quali l’utente, se non comunica la disdetta del servizio (e non deve pagare penali), si ritrova col contratto modificato. Il punto non è se sia lecito, il punto è se sia giusto. E l’impressione è che Dazn questa l’abbia toppata.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.