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un passo in avanti

Bolt e Stellantis insieme per la guida senza conducente in Europa

Se oltreoceano la guida senza conducente nel settore pubblico non fa più notizia, in Europa siamo ancora allo stato embrionale. Le uniche conquiste le abbiamo raggiunte nel settore privato, con Mercedes-Benz e la Germania che trainano lo sviluppo

Stellantis e Bolt, piattaforma di mobilità leader in Europa, hanno avviato una collaborazione per elaborare insieme lo sviluppo e la diffusione di veicoli a guida autonoma di livello 4 (senza conducente) per operazioni commerciali in Europa. La collaborazione, annunciata oggi, integrerà le piattaforme Av-Ready di Stellantis - in particolare la eK0 per i furgoni di medie dimensioni e la Stla Small - con la vasta rete di mobilità di Bolt. Entrambe le aziende lavoreranno a stretto contatto con le autorità di regolamentazione europee per sostenere un approccio responsabile ai test, alla certificazione e alla diffusione su larga scala, in pieno allineamento con gli standard applicabili in materia di sicurezza, protezione dei dati e cybersecurity. 

 

Bolt offre oggi servizi di mobilità in oltre 50 paesi, tra cui in 23 stati membri dell’Unione europea, e punta a integrare i veicoli autonomi di Stellantis nella propria piattaforma di mobilità condivisa, per offrire soluzioni completamente autonome e senza conducente.

 

I tempi per la realizzazione di questo progetto, però, non sono proprio brevi: le due aziende prevedono la messa in strada dei veicoli di prova all'inizio del 2026, poi si passerà dai prototipi alle flotte pilota, fino alla scalabilità industriale, con una produzione iniziale prevista per il 2029. Tuttavia, questa collaborazione è un segnale di forte accelerazione nel settore. Soprattutto perché la guida senza conducente nel settore pubblico in Europa è praticamente allo stato embrionale. Al momento ci sono solo piccole sperimentazioni di navette senza conducente, che però operano a bassissime velocità e in posti molto ristretti come campus universitari. La Germania, soprattutto sul campo della legislazione che permette una maggiore sperimentazione, al momento è leader nel nostro continente, soprattutto per quanto riguarda le auto private.

Tolti Bolt e Stellantis, infatti, il pioniere indiscusso nell'implementazione commerciale della guida autonoma in Europa è Mercedes-Benz, che ha raggiunto un traguardo significativo essendo il primo costruttore automobilistico al mondo a ottenere la certificazione di omologazione internazionale per un sistema di livello 3 Sae, denominato Drive pilot. A partire dal 2024 e nel 2025, il sistema Drive pilot è effettivamente disponibile come optional a pagamento su modelli di punta come la Classe S e l'EQS. Il concorrente più vicino nell'implementazione commerciale in Europa è Bmw, che ha rapidamente seguito l'esempio di Mercedes e, a marzo 2024, ha lanciato il proprio sistema di Livello 3, chiamato Personal Pilot L3, disponibile come optional sulla Bmw Serie 7.

Sia il Mercedes Drive pilot che il Bmw Personal Pilot L3 sono sistemi di livello 3 Sae, il che significa che condividono la caratteristica fondamentale di permettere al guidatore di distogliere l'attenzione dalla strada in condizioni specifiche. Tuttavia, presentano differenze operative significative nei limiti di utilizzo. Ad esempio, fino a 95 km/h il conducente può distogliere l'attenzione dalla strada se guida una Mercedes, fino a 60 km/h se guida una Bmw, Il sistema si assume proprio la responsabilità della guida dinamica primaria. Infatti, in caso di incidente mentre il sistema è attivo e funzionante entro i suoi limiti, la responsabilità legale si sposta dal conducente al costruttore automobilistico. Il limite di questi sistemi è che funzionano esclusivamente su strade mappate digitalmente con precisione estrema.

E la Tesla? Solitamente quando si parla di guida senza conducente, il primo pensiero ricade sulla macchina di Elon Musk, che in realtà sta seguendo un percorso completamente diverso. Tesla adotta un approccio "AI-first" (prima l'intelligenza artificiale), basato esclusivamente sull'uso di telecamere ("Tesla Vision") e reti neurali, evitando sensori come il Lidar, il cui principio di funzionamento è simile a quello del radar, ma utilizza impulsi di luce laser anziché onde radio. La strategia si fonda sulla raccolta di miliardi di chilometri di dati di guida reali dai suoi clienti per addestrare il software. L'obiettivo di Tesla, infatti, è un sistema che funzioni potenzialmente ovunque, non solo su autostrade pre-mappate, come richiesto dai sistemi di Livello 3 di Mercedes o Bmw.

 

In ogni caso, per capire a che punto dello sviluppo e dell'automazione si è arrivati, bisogna partire dai livelli assegnati alle varie tecnologie, sono 5: il primo livello riguarda una semplice assistenza al guidatore, come il controllo della velocità di crociera adattivo (ACC) o il mantenimento automatico della corsia (Lane Keeping Assist). Poi c'è il livello 2, definito come "automazione parziale", con il veicolo che gestisce automaticamente sia lo sterzo che l'accelerazione/frenata in condizioni specifiche. In mezzo il livello 3, anche detto "automazione condizionata", che vede la possibilità da parte del guidatore distogliere lo sguardo dalla strada e, in alcuni casi, svolgere altre attività non legate alla guida (come guardare un video), ma deve essere pronto a riprendere il controllo entro un breve periodo di tempo quando richiesto dal sistema. Il livello 4, invece, vanta una "automazione elevata", a questo livello il veicolo è in grado di gestire la guida in modo completamente autonomo all'interno di una specifica area geografica o in condizioni ambientali definite. Infine il quinto livello, l'"automazione completa": la guida è completamente autonoma in qualsiasi condizione, strada, e situazione immaginabile, esattamente come farebbe un guidatore umano esperto.

Che Mercedes-Benz, nonostante il traguardo storico raggiunto, insieme a Bmw e Tesla (e in realtà a tanti altri che hanno sistemi simili) stiano comunque un passo indietro rispetto al progetto di Stellantis e Bolt, la dice lunga su cosa stanno lavorando Antonio Filosa, ceo di Stellantis e Markus Villig, fondatore e ceo di Bolt.

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