Ansa

Il lutto

Addio a Pasquale Pistorio, il padre visionario del silicio europeo 

Marco Bardazzi

Scomparso a 89 anni, il fondatore ed ex ceo di STMicroelectronics è stato l’italiano più importante nell’industria dei semiconduttori insieme a Federico Faggin. È stato il nostro Andy Grove, il geniale protagonista del boom di Intel

L’Italia non ha avuto uno Steve Jobs o un Bill Gates, ha espresso grandi ingegni imprenditoriali come Adriano Olivetti o Enzo Ferrari e grandi manager come Sergio Marchionne, ma può vantare pochi giganti nel settore dell’informatica e del digitale. Uno di loro ci ha appena lasciati e se proprio vogliamo paragonarlo alla Silicon Valley si può dire che è stato il nostro Andy Grove, il geniale protagonista del boom di Intel. Pasquale Pistorio, fondatore ed ex ceo di STMicroelectronics, è stato il re del silicio europeo e l’italiano più importante nell’industria dei semiconduttori insieme a Federico Faggin. 

 

Scomparso a 89 anni, Pistorio è stato dagli anni Ottanta e per decenni alla guida della società italofrancese a cui aveva dato vita, trasformando la decrepita Sgs-Ates che gli era stata affidata dall’Iri e fondendola poi, sotto la supervisione di Romano Prodi, con la francese Thomson, per inventare infine ST. Sotto la sua guida è cresciuta un’azienda che oggi è tra le protagoniste mondiali del settore e ha dato all’Europa la possibilità di entrare in un’industria strategica come quella dei microchip, inserendosi nella competizione fino ad allora controllata solo da Stati Uniti e Asia. La ST che ha guidato fino ai primi anni del XXI secolo è diventata un serbatoio di competenze e innovazione in tutti gli ambiti dei semiconduttori. Un esito ritenuto improbabile all’epoca della fusione con i francesi, che veniva considerata un’avventura perdente. “Ci dicevano tutti che la società non aveva alcuna possibilità di sopravvivenza”, raccontò qualche anno fa Pistorio a chi scrive e a Mario Calabresi, in una delle interviste che sono poi confluite nel libro “Silicon Europe – La grande avventura della microelettronica e di un’azienda italofrancese che fa girare il mondo” (Bur Rizzoli 2022). L’anziano manager ricordava quelle critiche e sorrideva: “Io rispondevo con una battuta che mi avevano insegnato da giovane: ‘È scientificamente provato che l’albatros è un uccello che non può volare, perché è troppo pesante. Ma lui non lo sa e continua a volare’”.

 

Pistorio era nato nel 1936 in Sicilia, ad Agira, e si era laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino. Poteva entrare in Olivetti ma scelse una carriera insolita, da rappresentante in Europa di Motorola. Nel giro di pochi anni scalò le posizioni in azienda, andò a vivere a Phoenix in Arizona ed era in corsa per i vertici di Motorola, quando dall’Italia arrivò l’invito a tornare a casa per salvare Sgs. Rinunciò a molti soldi e a una vita serena negli Stati Uniti per tornare nell’Italia del 1980, dove lo accolsero scioperi, tensioni e minacce delle Brigate rosse che lo costrinsero a girare armato. In breve tempo rimise in piedi Sgs, pose le basi per la nascita di ST, inventò la “Etna Valley” del silicio dove ancora oggi l’azienda è protagonista, costruì un equilibrio impensabile con i francesi (oggi messo in difficoltà dalle tensioni tra i governi di Roma e Parigi) e fece crescere un gruppo industriale di dimensioni e mentalità da multinazionale e una generazione di top manager italofrancesi che oggi ne stanno portando avanti l’eredità. 

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