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Telefonia rispettosa dell'ambiente: così iliad ha deciso di puntare sull'energia pulita
L'operatore mobile ha sottoscritto un Power purchase agreement della durata di 10 anni per la fornitura di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili a partire dal 1° gennaio 2025, con il più grande produttore di energia rinnovabile d'Europa, Statkraft, per la costruzione di un impianto fotovoltaico in provincia di Latina
Il rispetto per l'ambiente è qualcosa a cui anche le grandi aziende non possono più non tenere conto. Non è un processo immediato, c'è bisogno di tempo per cambiare il sistema di produzione o di fornitura dei servizi, l'importante è però iniziare il prima possibile nella transizione. Le strategie possono essere tante, ma tutte seguono un iter ben preciso: puntare sull'energia rinnovabile e abbandonare il prima e il più possibile quella derivante da combustibile fossili.
Di esempi virtuosi ce ne sono tanti, una di queste vie può essere l'utilizzo dell'energia elettrica 100% rinnovabile, specie in un paese come l'Italia.
Tra le aziende che hanno deciso di puntare sull'energia solare c'è iliad. L'operatore di telecomunicazioni ha sottoscritto recentemente un Power purchase agreement (PPA) della durata di 10 anni con il più grande produttore di energia rinnovabile d'Europa, Statkraft. L'obiettivo è quello di usufruire di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili a partire dal 1° gennaio 2025.
In provincia di Latina, il nuovo impianto a pannelli solari di ultima generazione, attivo già in questo 2024, arriverà a produrre sino a 48 Gigawattora (GWh) di energia elettrica rinnovabile, in pratica il fabbisogno energetico necessario a coprire il consumo medio annuale di 18.000 famiglie di 4 persone, insomma delle dimensioni di Cremona o Ragusa.
L'impianto laziale è uno dei passi che iliad ha deciso di intraprendere per raggiungere i suoi obiettivi di rispetto dell'ambiente: ridurre entro il 2030 il 60% delle emissioni di gas serra dirette e indirette e la riduzione del 46% delle altre emissioni indirette generate dalla catena di fornitura e non controllate dall'organizzazione; ed entro il 2050 arrivare a una riduzione del 90% per tutte e tre le categorie. Infatti, il percorso di riduzione delle emissioni di carbonio è da poco stato convalidato dalla Science Based Targets initiative (Sbti), l'iniziativa in collaborazione tra il Cdp (Carbon disclosure project), il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute (Wri) e il Wwf, che aiuta le aziende a fissare e realizzare obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con le scienze climatiche e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Quello di Latina non è il solo, il Gruppo iliad, di cui fa parte l’operatore mobile, ha firmato altri due Ppa per la costruzione di altri impianti fotovoltaici in Francia e Polonia, per una capacità energetica totale di 89,5 MW. In questo modo il sesto operatore di telecomunicazione europeo arriva a una produzione totale di circa 140 GWh di energia elettrica da fonti rinnovabili, circa l'equivalente del consumo annuale di elettricità di una città come Padova.
L'amministratore delegato di iliad, Benedetto Levi, ha dichiarato che “questo accordo rappresenta un importante traguardo nel nostro percorso della sostenibilità ambientale ed è un primo passo verso l’obiettivo al 2035 di garantire il 50% di approvvigionamento dei consumi energetici diretti provenienti da fonti rinnovabili tramite Ppa". Un impegno che è in linea con le iniziative che da più parti in Europa stanno cercando di utilizzare fonti energetiche meno impattanti, ma soprattutto un modo per cercare di contribuire nei fatti alla salvaguardia ambientale in quanto "oggi più che mai è necessario compiere azioni credibili e virtuose per la lotta al cambiamento climatico, per noi e per le future generazioni".
Limiti e concorrenza