L'Epifania, Dio, l'uomo e il disegno di un bambino Si può essere bambino per sempre? Si può guardare la vita con gli occhi del bambino? Da Cioran a Krishnamurti, riflessioni per un altro modo di vivere. E di credere… Davide D'Alessandro 05 GEN 2018
La banalità del qualunquismo "Il cantiere Tap di Melendugno sembra Auschwitz". Michele Emiliano torna a strumentalizzare la Shoah per lotta politica. E’ alle corde Redazione 13 DIC 2017
La truffa del “nuovo Olocausto” Giudici che paragonano un centro per migranti a un lager nazista. Intellettuali alla Erri de Luca che parlano di “sterminio di massa” di migranti. Alla radice del grande inganno culturale e lessicale di chi non vuole governare l’immigrazione 11 AGO 2017
L’ipocrisia di ricordarsi a comando del destino degli ebrei Se lo tenessero davvero in gran conto, non avrebbero bisogno di uno specifico momento per ricordarsene ma lo avrebbero sempre a mente Antonio Gurrado 27 GEN 2017
Dopo Auschwitz c’è ancora spazio per la fede? Tiranni e democrazia Cosa resta del “secolo delle idee assassine” Luca Del Pozzo 27 GEN 2017
Il Foglio protocollo - Nota di classe Onorare davvero la Giornata della Memoria ascoltando le partiture nate tra le baracche di Auschwitz I lieder di Viktor Ullmann, l’operetta Brundibar di Hans Krása, la musica da camera di Erwin Shulhoff, tutti musicisti morti nel delirio nazista Mario Leone 27 GEN 2017
Il silenzio di Francesco ad Auschwitz e le parole di Benedetto XVI dieci anni fa Questa mattina Papa Francesco è giunto ad Auschwitz, il campo di concentramento tedesco in Polonia in cui migliaia di ebrei furono uccisi durante la Seconda guerra mondiale. Il Pontefice ha scelto di pregare in silenzio sui luoghi dello sterminio nazista. Non è il primo Papa a visitare il campo di concentramento di Auschwitz. Dieci anni fa, nel maggio del 2006, anche Benedetto XVI si recò in quei luoghi. Ecco le parole che pronunciò allora. Redazione 29 LUG 2016
“Giocare ad acchiapparello in una camera a gas è… la nuda vita” Un tempo conquistavamo i mercati esteri con l’alta moda e la gastronomia, oggi esportiamo il neo operaismo e la biopolitica, e ditemi voi se non è anche questo un segno del declino. La cosiddetta “Italian Theory” va a ruba in mezzo mondo, specie in quello che un tempo si sarebbe detto in via di sviluppo. Guido Vitiello 15 FEB 2015