Foto di photon_de via Flickr

I padri scelgono di diventare padri? #19marzo

Annalisa Chirico

Il 'pillolo' contraccettivo per gli uomini. Il tabù della paternità imposta

Non ho mai osato chiedere a mio padre se volesse diventare padre. A giudicare dalla dedizione profusa nel suo ruolo, devo presumere che sì, lo volesse, forse quanto o più di mia madre. Io invece mi sono ritrovata in almeno due occasioni a decidere per la sorte di un uomo. In entrambi i casi, ho avvertito lucidamente che decidevo per me ma in realtà decidevo per entrambi. Che la mia vita ma anche la vita di quell'uomo sarebbe cambiata da un giorno all'altro in conseguenza di una mia personalissima scelta. In entrambi i casi ho deciso che no, non sarei diventata madre, semplicemente perché non lo volevo.

 

Per fortuna, l'aborto è la ratio estrema alla quale noi donne possiamo ricorrere. Esistono diversi metodi contraccettivi che anche nei giorni successivi al rapporto sessuale consentono alle donne di dribblare una gravidanza indesiderata (alla contraccezione d'emergenza, per esempio, potete accedere in farmacia senza ricetta medica).Non vale lo stesso per gli uomini: per loro non esiste un valido strumento contraccettivo. E se lei mi ha mentito e non prende la pillola? Basta poco a trasformare l'allegria di una notte nella responsabilità di una vita. A Chicago, dov'è in corso Endo 2018, il centesimo meeting annuale dell'Endocrine Society, è stata presentata Dmau, sigla per dimetandrolone undecanoato: è il 'pillolo' contraccettivo per i maschi. Il farmaco, in fase di sperimentazione, da assumersi per bocca una volta al giorno con un pasto, è sicuro ed efficace nell'evitare una gravidanza non voluta. 

 

Forse passa anche dal 'pillolo' la vera parità di genere. Le storie di 'paternità imposte', come dal titolo del saggio di una femminista francese, l'avvocato Mary Plard, sono all'ordine del giorno. E' sempre la donna che decide, e non potrebbe essere altrimenti dal momento che quella vita in fieri viene concepita e si sviluppa nel suo corpo (se non ammettessimo questo principio, non potremmo neppure riconoscere il valore giuridico dell'aborto). Tuttavia oggigiorno l'uomo che non voglia diventare padre non ha un piano b: è padre 'suo malgrado', lo è indipendentemente dalla sua volontà, lo è anche se ingannato, lo è a prescindere dalle modalità del concepimento. Pater semper certus, al punto che il rifiuto di sottoporsi ai test genetici spesso in tribunale vale come prova a carico. Una volta che il bambino è nato, quell'uomo è padre, e non ha appigli legali per sottrarsi a un ruolo non voluto né ricercato.

 

Una donna può rifiutare la maternità, un uomo no. E questa asimmetria è fonte di una innegabile disparità di genere che fingiamo di non vedere anche quando, per ravvivare un rapporto moribondo o per superare un tradimento, pensiamo che sfornare un figlio sarà il rimedio a ogni insoddisfazione, il balsamo per ogni ferita. Il 'pillolo' contribuirà forse a colmare il divario nel potere decisionale sulla procreazione ma nella società contemporanea non rivoluzionerà i rapporti tra i sessi. I tassi di natalità confermano che le donne sono sempre meno disposte a fare figli. E non di rado, quando scelgono di diventare madri, lo fanno con il seme di uno sconosciuto. E più spesso, quando il padre è assente, si rimboccano le maniche per tirare su i figli da sole, senza elemosinare alcunché. Ma questa è un'altra storia. Buona festa del papà a tutti i papà. 

Di più su questi argomenti: