In Italia è innovazione anche lo scardinamento (via web) degli ordini professionali in arrocco

Davide Morcelli

Dal piano superiore gocciola continuamente acqua nel mio appartamento. Chi deve pagare i danni e riparare il guasto? Vorrei capire se mi conviene aprire la partita Iva. Ho creato un sito con un piccolo e-commerce ma non so se sono in regola con la normativa sul trattamento dei dati personali. Servirebbero un avvocato e un commercialista, può essere materia insidiosa. Il cugino dell’amico dello zio mi ha detto che “dipende”. La legge commina sanzioni molto pesanti se il sito non ha una privacy policy adeguata e completa. Allora devo contattare un professionista serio e competente. Sì ma chi? Quanto mi chiederà? E poi cosa chiedo di preciso? Sembrerò ignorante. Il settore dei servizi legali e fiscali in Italia è ancora avvolto da un’aura di inviolabile sacralità. Ai professionisti si arriva soprattutto per passaparola, su indicazione di amici o colleghi. Se lo si fa è solo perché si è costretti. Linguaggio incomprensibile, mancanza di trasparenza, ostentata formalità. I professionisti di questi settori non godono sempre di grande simpatia. Spesso incarnano gli obblighi di una burocrazia asfissiante e formano una casta che gode di antichi privilegi. Solo per chi riesce a entrarvi però. I nuovi giovani aspiranti avvocati e commercialisti ne sono di fatto esclusi. Nuove leve italiane che vogliono e provano ad innovare in Italia. Non solo per cercare nuove opportunità ma anche per offrire un servizio moderno e migliore.

 

Negli ultimi due anni, un po’ in sordina, sono comparse online tre nuove iniziative imprenditoriali. Commercialistaonline.it offre la possibilità di gestire la contabilità personale e aziendale tramite scambio di e-mail e contatti telefonici. Giurano di essere simpatici e alla mano, oltre che competenti e trasparenti sui prezzi. Avvocato.it va dritto al sodo e offre una casella di testo in home page dove porre domande al team di esperti. E’ un primo contatto, senza impegno. Iubenda.com è invece un generatore di privacy policy che permette di mettersi in regola con il trattamento dei dati personali se avete un sito web. A differenza delle “classiche” start up, non hanno un’idea tecnologica rivoluzionaria e non puntano a milioni di clienti in poco tempo. Non per questo sono meno innovative o interessanti. Anzi. Non è chiaro al momento quante persone abbiano deciso di avvalersi di un professionista online. Il fenomeno è davvero recente.

 

Ma cosa offrono più precisamente questi servizi? Iubenda.it commercialsitaonline.it e avvocato.it si occupano principalmente di adempimenti fiscali, legali, burocratici, amministrativi e piccole controversie che riguardano privati cittadini o piccole imprese. Apple non si rivolgerà a uno di questi servizi per gestire la prossima acquisizione. Difficile anche immaginare che in molti chiederanno consulenze online su questioni di rilevanza penale.

 

Due le maggiori sfide per i giovani professionisti desiderosi di innovare. Diffidenza dei potenziali fruitori e resistenza silenziosa ma tenace degli ordini professionali di avvocati, notai e commercialisti. La diffidenza potrebbe anche svanire. Molti italiani hanno già superato quella verso gli acquisti online e potrebbero farlo anche verso queste innovazioni. Più subdola la questione della resistenza. I vertici degli ordini si arroccano sulle loro posizioni di chiusura affermando di voler tutelare cittadini e consumatori da pericolose derive. Per esempio, il codice deontologico forense consente solo entro precisi limiti la pubblicità e vieta di indicare tariffe e onorari online.

 

I vantaggi derivanti da una vera liberalizzazione di questi settori sono evidenti. Difficile che accada senza una volontà politica. Chissà. La speranza è che questi nuovi attori diano qualche picconata al sistema. I veri beneficiari potrebbero essere soprattutto privati e micro imprese. L’innovazione non può essere fermata, ma deve essere legale.

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