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CHIAVE DI A - COME SUONA IL CAMPIONATO
Una finale per il Bologna non è più solo un sogno
Per vincere la Supercoppa, la squadra di Vincenzo Italiano dovrà affrontare il Napoli di Conte, che però è più forte di ogni défaillance. Intanto, in una Serie A dimezzata, la Fiorentina ottiene la prima vittoria in campionato
Tra Coppa d’Africa e Supercoppa d’Arabia, il Campionato Dimezzato della Serie A ha poco di calviniano cui aggrapparsi, semmai molto di calvinista. Nel senso della Regola: quella che Luca Carboni applica alla sua città, ancora una volta finalista: “C’è una regola per cui basta andare allo stadio”, dice, e in base a questa è probabile che il Bologna FC 1909 da qualche tempo si ritrovi in una finale, in un girone di qualificazione, qualcosa che appunto prima di Vincenzo Italiano e Giovanni Sartori solo sognava. Piange Milano, si conferma Napoli più forte di ogni défaillance, e per i rossoblu può essere un’altra Sera dei miracoli, come nello spot natalizio girato a Monopoli.
Trasvolando indietro, il 21 dicembre segna la prima vittoria della Fiorentina, a ben quattro mesi dal suo avvio. Per quanto spropositata nelle dimensioni, la rondine viola non fa primavera: alle porte la trasferta di Parma, col pandoro appena ingozzato, è da dentro o fuori. Eppure “c’è un tempo perfetto per fare silenzio” attorno alla squadra di Paolo Vanoli, lo stesso tempo che sfugge (niente paura, prima o poi ci riprende) dalle mani di Oumar Solet, trascorso in pochi mesi dall’essere nel concreto mirino dell’Inter a passante fra i tanti del torneo, e che ora può e deve recuperare i giorni perduti: magari ricominciando a battere il campo in verticale e a scaraventare goal pregevoli come a Firenze.
Certo, cinque reti segnate vanno oltre l’appiglio arbitrale, ma l’espulsione di Maduka Okoye è più discutibile di quella, plateale, comminata al pari ruolo Nicola Leali all’inizio di Genoa-Atalanta: due partite che parevano indirizzate nel medesimo modo, e che solo i valori umani del Genoa affidato a Daniele de Rossi hanno tenuto in piedi fino all’ultimo. Di libero arbitrio ha fatto professione anche il debuttante Andrea Calzavara, giacchetta granata(!) in Sassuolo-Torino, che ha accuratamente evitato di espellere Sebastian Walukiewicz nonostante i reiterati falli proditori commessi nel primo tempo, con il rischio che poi il difensore polacco andasse pure a segno.
E allora quindi cosa giochiamo a fare? In attesa del boxing day posticipato a sabato 27, vero regalo per appassionate e appassionati, gli auguri sono per l’Italia: di finire naturalmente nella foto di gruppo del Mondiale nordamericano, stile copertina di Sorrisi e Canzoni durante Sanremo, ma con tutte le all star di “We are the world”. Poi un attaccante per Milan e Roma, la salute dei suoi elementi per il Napoli, scelte sagge per la Juve, il mantenimento dello status quo per l’Inter, la tranquillità e la salvezza per chi le sta cercando. E ancora, un calcio che sia spettacolare e non gigantistico, leggibile e non esasperato, magico ma spontaneo: per tutti noi, spettatori e spettatrici.
Il foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA