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Formula 1

Come sarà il 2026 della Ferrari?

Umberto Zapelloni

La monoposto verrà sveleta a Fiorano il 23 gennaio. "Dovremo girare tanto per capire il più possibile delle nuove monoposto e poi eventualmente portare le prime evoluzioni", dice Fred Vasseur che ammette le sue colpe per il pessimo 2025 della Rossa

La Formula 1 2026 è un mistero tutto da decifrare. Una rivoluzione regolamentare così non c’era mai stata, tanto che Liberty Media e la Fia si sono sentite obbligate a pubblicare una guida per gli appassionati, spiegando i nuovi termini con cui andremo a scontrarci dall’8 marzo in Australia. Abbiamo pochi mesi per familiarizzare con Overtake Mode, Boost Mode, Recharge, Active Aero. Tutti termini che dovrebbero farci capire come i piloti avranno più peso perché potranno usare l’energia per sorpassare o difendersi, rischiando di rimanere a secco nel momento decisivo. Una via di mezzo tra un videogame e una partita a scacchi con l’augurio di vedere gare incerte e combattute e non il solito dominio di qualcuno come abbiamo assistito dopo gli ultimi cambi regolamentari. Quello di quest’anno è il più grande mai visto: cambieranno telai, motori, aerodinamica, gomme, freni, benzina, modo di guidare, regolamento sportivo. Si ripartirà da zero o quasi e anche per questo prima del Gp d’Australia ci saranno bel 9 giorni di test (prima a Barcellona dal 26 al 30 gennaio a porte chiuse e poi in Bahrain dall’11 al 13 febbraio e dal 18 al 20).

La Ferrari non partirà da favorita. Questa volta l’inverno degli uomini in rosso passerà tranquillo senza proclami. Nell’incontro natalizio di fine anno Fred Vasseur e i suoi fedelissimi hanno volato molto basso. E, miracolo dei miracoli, Vasseur ha ammesso anche le sue colpe. Non tutte, certo, ma è già un primo passo. “Ho sottovalutato l’impatto che avrebbe avuto per Lewis cambiare squadra dopo 20 anni in un altro team. Qui cambiava tutto, non solo il tempo o il cibo. Non voglio dire che fosse meglio o peggio rispetto a prima, ma tutto attorno a lui era diverso: i software, certi componenti, le persone. Un enorme cambiamento culturale che ho sottovalutato”. Verrebbe da dirgli, ma come, vi conoscevate da prima che Lewis debuttasse in F1 e avete commesso un errore simile... Ma Vasseur ammette subito un altro errore: “Quando ad aprile abbiamo deciso di sospendere gli sviluppi aerodinamici per pensare al 2026, scelta che ritengo ancora giusta, ho sottovalutato l’impatto che avrebbe avuto sulla squadra, piloti compresi. Sapere che avremmo avuto ancora 18 gare senza sviluppi aereo ha avuto un impatto psicologico negativo”. Per essere un ingegnere che da sempre lavora nelle corse non un errore da poco. Al mea culpa in red si aggiunge una frase di Jérôme d’Ambrosio, il suo braccio destro: “Abbiamo fatto degli errori nella comunicazione lasciando crescere le aspettative attorno a noi dopo esser rimasti in lotta con la McLaren fino all’ultima gara del 2024 e poi con l’arrivo di Lewis che ha attirato altre attenzioni. La verità è che ad Abu Dhabi in quell’ultima gara la McLaren era già più veloce di noi…”. I primi a sbagliare sono stati i piloti che prima del via dicevano ad ogni microfono: “Se a fine anno non vinceremo almeno uno dei due mondiali ci resteremo davvero male”.

     

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Ma ormai è inutile parlare del 2025, anche se Vasseur insiste nel dire che si è trattato solo di dettagli, che la differenza era solo di pochi decimi e quest’anno un decimo di differenza lo faceva sprofondare dal quinto al quindicesimo posto. “Pensate alla frustrazione di Lewis in Ungheria. È rimasto fuori in Q2 per un decimo rispetto al tempo di Charles che poi in Q3 ha ottenuto la pole. Lui undicesimo e il suo compagno in pole…”.

Vasseur prevede un 2026 meno complicato per il sette volte campione del mondo: “La sua conoscenza del team è aumentata gara dopo gara e quest’anno non avrà sorprese, ma anche da lui ci aspettiamo un mano e dei risultati vicini a quelli del suo compagno”. I piloti non sono sotto esame, anzi è più la Ferrari ad essere sotto esame per gli stessi piloti. Anche se Vasseur crede che ci vorrà tempo per avere le idee chiare: “Non è detto che sarà in testa in Australia, resterà davanti anche ad Abu Dhabi”. Sembra quasi un voler prendere tempo per non essere giudicato dopo i primi quattro/cinque gran premi dell’anno (Australia, Cina, Giappone, Bahrain e Arabia). “All’inizio nei test cercheremo più i chilometri delle prestazioni. Dovremo girare tanto per capire il più possibile delle nuove monoposto e poi eventualmente portare le prime evoluzioni… ma dovremo fare i conti con il budget cup. Se dovessimo pensare di cambiare il fondo alla quarta gara, magari verificheremo che sarà meglio attendere per non spendere una buona fetta del budget nei trasporti… Ci saranno volte in cui sarà economicamente più vantaggioso deliberare in galleria tutta una serie di sviluppi e portarli tutti insieme, piuttosto che di volta in volta”.

Sarà anche un problema di gestione. Dei denari e dell’energia perché i piloti dovranno imparare anche quello e non avranno indicazioni sul display. Non resta che aspettare. La Ferrari si svelerà a Fiorano il 23 gennaio, ma sarà più che mascherata. Anche a Barcellona si vedrà poco di quello che andrà poi in pista a Melbourne. “La differenza la farà ciò che non si vede, ciò che sta sotto la carrozzeria”, assicura Loic Serra l’uomo a cui Vasseur ha già girato tutte le responsabilità: “La macchina del 206 è la sua prima Ferrari, sulla Sf-25 era arrivato tardi quando Cardile aveva già fatto tutte le scelte”, ribadisce Fred. Come dire: se non andrà sapete con chi prendervela, anche se quest’anno anche il motore (50% di potenza dal termico, 50% dall’elettrico con Mgu-k aumentato da 120 a 350 kW) e quindi potremmo assistere al solito scarica barile tra reparti. Insomma sta per cominciare un anno molto pericoloso per la Ferrari che dal 2007 vede vincere solo i piloti che guidano altre auto.

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