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il foglio sportivo

Quelle ragazze venute del Camerun che sognano in maglia azzurra

Alberto Facchinetti

Non c’è solo Pamela Noutcho, campionessa del mondo Ibo, ma anche la sollevatrice di peso Genna Toko Kegne, la lanciatrice Danielle Madam e poi la velocista sedicenne Kelly Doualla, che in prospettiva è la più talentuosa di tutti

Un gruppetto di sportive italiane provenienti dal Camerun sta conquistando il mondo. Pamela Noutcho, pugile della Bolognina Boxe e infermiera al Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, ha recentemente conquistato la cintura iridata dei pesi leggeri nella versione Ibo. In questo momento è l’unico titolo mondiale che può vantare il pugilato italiano, tra maschile e femminile.

 

La Noutcho ha sconfitto al PalaDozza, il Madison di Piazza Azzarita, l’argentina Karen Elizabeth Carabajal e oggi, con un record di 10 vittorie su 10 e la conquista in precedenza dell’Italiano e dell’Europeo, è una delle protagoniste assolute della sua categoria e quindi presto potrebbe arrivare una chance anche per la sigla Ibf, ancora più prestigiosa della Ibo.

 

Pamela è nata 33 anni fa a Bafia, una località della regione del centro del Camerun, sei ore di macchina da Douala. Ha raggiunto il papà a Perugia quando era bambina, aveva 8 anni, e poi si è stabilita a Bologna, dove ha iniziato a boxare tardi, facendo pochi incontri da dilettante e passando professionista nel 2022, sempre insieme al suo allenatore Alessandro Danè. L’italo-camerunense sta cercando di riportare l’entusiasmo per questo sport a Bologna, città storicamente pugilistica, ma che mai aveva organizzato un Mondiale. La settimana prima del match gli appassionati si erano dati appuntamento alla Bolognina Boxe per assistere ai suoi allenamenti e sostenerla. Al Paladozza erano presenti familiari camerunensi provenienti da Perugia, Torino, Lione e Lussemburgo. A Bafia, in qualche modo riescono ad organizzare una visione in streaming dei match. In Camerun ha ancora tanti parenti con i quali è costantemente in contatto e ci è tornata abbastanza frequentemente.

 

L’Italia si sta sportivamente innamorando di queste ragazze di origine camerunense. Non c’è solo Pamela Noutcho, ma anche la sollevatrice di peso Genna Toko Kegne, la lanciatrice Danielle Madam e poi la velocista sedicenne Kelly Doualla, che in prospettiva è la più talentuosa di tutti.

 

Il nostro paese non ha certamente scoperto oggi il Camerun dello sport. Nel 1982 la nazionale africana era nello stesso girone degli Azzurri nel Mondiale di calcio in Spagna. I ragazzi di Bearzot pareggiarono 1-1 e si qualificarono alla seconda fase proprio a discapito del Camerun, che aveva gli stessi punti. In campo a Vigo c’erano già il portiere Thomas N’Kono e l’attaccante Roger Milla, che ritrovammo poi anche nel Mondiale italiano otto anni dopo, quando il Camerun, una delle squadre più simpatiche del torneo, sfiorò la semifinale. Milla aveva 38 anni ed era stato richiamato in Nazionale per volontà del presidente Paul Biya, in carica proprio dal 1982 (dal 1975 era comunque Primo ministro). A dispetto di ogni record, Biya a 92 anni oggi è ancora presidente del Camerun. Quello che è cambiato è che da quel paese dell’Africa Equatoriale sono arrivate ragazze che qui in Italia hanno iniziato a fare sport e stanno ora conquistando il mondo.

 

Genna Toko Kegne quest’anno in Moldavia è diventata campionessa europea di sollevamento pesi in ben due categorie diverse. Genna è nata nel 2002 a Yaoundé, capitale del Camerun. Dal 2007 vive a Livorno ed è cittadina italiana da tre anni, oggi appartiene al Gruppo sportivo delle Fiamme Oro.

 

Danielle Madam è una pesista italiana: nei campionati italiani giovanili ha vinto tante medaglie, alcune d’oro, nel getto del peso. Classe 1997, arriva in Italia da Douala, che è la città più importante del Camerun, con il fratello gemello, accolti da uno zio materno a Pavia, che però muore poco dopo, per cui i due fratelli vengono divisi fino al compimento dei 18 anni. La sua è una storia dolorosa, perché anche in Camerun veniva da una situazione familiare complicata. Oggi lavora soprattutto nel mondo dello spettacolo, dove dimostra ancora più talento che sulla pedana. Ha fatto tv, sfilate di moda e pubblicità.

 

Infine, la più talentuosa di tutti: la speranza dell’atletica leggera italiana, Kelly Doualla, che ha appena compiuto 16 anni. Lei è nata in Italia, a Pavia, da genitori del Camerun, entrambi operatori socio sanitari, ed è cresciuta a Sant’Angelo Lodigiano. Ha stabilito tutti i record italiani giovanili sui cento metri (prima anche sugli ottanta da cadetta) e sui sessanta al coperto, sempre in età inferiore alla categoria. Se non fosse spuntata Zaynab Dosso sui sessanta indoor avrebbe anche il record italiano assoluto. Era in predicato di andare ai Mondiali di Tokyo con la staffetta 4x100, poi con famiglia e allenatore hanno deciso di saltare. Dal punto di vista fisico è più avanti rispetto alla sua età, forte sia a livello psicologico che emotivo, ha margini di miglioramento, anche perché a livello di allenamento con lei si sta proseguendo per gradi. Come Pamela Noutcho nella boxe, arriverà anche lei fra non molto al titolo mondiale o addirittura al sogno olimpico?