CALCIO E FINANZA

Il report sul calcio italiano, ricavi record ma stadi ancora indietro

Matteo Spaziante

Il ReportCalcio 2024 del Centro Studi Figc fotografa un settore da 12,4 miliardi di pil e oltre 140mila posti di lavoro. Crescono ricavi e tesserati, cala il debito ma resta il nodo infrastrutture. Il nuovo volto del pallone

Il calcio italiano migliora i suoi conti, continua ad avere un impatto rilevante sul paese ma insegue ancora sul fronte degli stadi e delle infrastrutture. È l’immagine del pallone nostrano fornito dalla 15ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sviluppato dal Centro Studi Figc, in collaborazione con Arel e PwC Italia.

In particolare,  il settore calcio ha un impatto sul Pil italiano stimabile in 12,4 miliardi, impiega oltre 140mila unità lavorative e genera ricavi, in crescita, per oltre sette miliardi l’anno. Le sole società professionistiche hanno registrato ricavi record per complessivi 5,1 miliardi nella stagione 2023/24, con calo sia per quanto riguarda la perdita (731 milioni rispetto agli 864 milioni del 2022/23) sia per quanto riguarda l’indebitamento, visto che i debiti, seppur pari a 5,45 miliardi di euro, hanno fatto registrare una diminuzione rispetto agli oltre 5,66 miliardi della stagione precedente.

Dal punto di vista della pratica sportiva, il numero dei tesserati Figc ha raggiunto quota 1.131.906, superando i livelli pre-Covid. Di questi, quasi 900.000 sono giovani calciatori e calciatrici: un ragazzo su quattro, tra i 5 e i 16 anni, risulta infatti tesserato. Considerando anche chi gioca al di fuori dei contesti ufficiali, il calcio – in tutte le sue forme – è praticato dal 20,3% degli sportivi italiani.

Particolarmente significativi sono i dati relativi al calcio femminile: tra il 2008 e il 2024, il numero delle tesserate è più che raddoppiato, sfiorando le 50.000. Ancora più marcata la crescita tra le ragazze dai 10 ai 15 anni, passate da 6.628 a 19.958, più che triplicate nello stesso periodo.

 

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