La vittoria di Nico Denz a Cesano Maderno (foto LaPresse)

Giro d'Italia - lettere a dislivello

Giro d'Italia, la vittoria di Nico Denz dimostra che il ciclismo prende spunto dall'animo di un luogo

Giovanni Battistuzzi

Nico Denz ha vinto la diciottesima tappa del Giro d'Italia 2025. Una tappa dove un folto manipolo di ardimentosi ha evitato un'altra volata ai velocisti

Fu il conte Francesco Teodoro Arese Lucini a dire al pittore Francesco Hayez che a Cesano Maderno c’è sempre un’aria animosa e che per cambiare le cose che non cambiano è il caso di farci un passaggio. I suoi antenati quel posto di poche migliaia di anime, e tutte ardimentose, se l’erano comprato secoli prima e parecchie volte erano dovuti scendere a compromessi per non ritrovarsi con i loro possedimenti a fuoco e loro in mutande. Erano pur sempre i discendenti di quelli che s’erano rivoltati contro le monache del monastero d'Aurona perché trovavano insopportabile che imponessero loro la metà del loro raccolto. Bruciarono tutto. Non solo il monastero. Erano pur sempre quelli che, armati di forconi, bastoni e fionde armate con proiettili di legno coperti di pece a cui dare fuoco, s’erano schierati davanti al palazzo degli Arese-Borromeo perché trovavano eccessive le tasse. Quella volta non spaccarono tutto solo perché il conte Renato II decise di trattare. E non fu un caso se la rivolta contro l’Impero asburgico, per la quale venne condannato a morte lo stesso Francesco Teodoro fosse partita proprio da Cesano Maderno.

 

Non c’è sport come il ciclismo capace di prendere spunto dall’animo di un luogo.

 

Verso Cesano Maderno, nella 18esima tappa del Giro d’Italia 2025, un folto manipolo di ardimentosi, è fuggito dal gruppo per evitare che la tappa finisse come sarebbe potuta finire: con una volatona tra velocisti. Tra loro c’era pure qualche velocista, di quelli capaci di fiutare subito lo spirito rivoltoso dei luoghi verso cui pedalano.

 

A Cesano Maderno il primo ad arrivare sotto lo striscione del traguardo è stato Nico Denz, uno che vive il ciclismo come una rivolta, sempre all’attacco e che quando gli danno la possibilità di far la rivolta è sempre il primo a mettersi in mezzo. 

 


  

Per solidarietà ai corridori che corrono il Giro d’Italia, qui si è deciso di raccontare le tappe del Giro d'Italia facendo la loro stessa fatica: una lettera a metro di dislivello. Ecco il racconto della diciottesima tappa, la Morbegno-Cesano Maderno, 144 chilometri e 1.800 metri di dislivello, in 1.800 battute (spazi inclusi).

Di più su questi argomenti: