Lorenzo Lucca - foto Ansa

Il Foglio sportivo

La rinascita di Lorenzo Lucca

Michele Tossani

L’attaccante ex Ajax ha ritrovato la via del gol a Udine e ora punta all’azzurro

Nell’estate del 2000 il cantante irlandese Ronan Keating cantava Life Is A Rollercoaster. La vita è come le montagne russe. Lo stesso può essere detto per la carriera di Lorenzo Lucca. Eppure, stiamo parlando di un giocatore nato proprio nel 2000, quindi ancora giovane (soprattutto per gli standard nostrani). L’attaccante originario di Moncalieri è salito alla ribalta delle cronache all’inizio del campionato di B 2021-22, quando infilò una serie impressionante di prestazioni e gol (6 nelle prime 7 giornate) con la maglia del Pisa all’esordio in cadetteria. Un inizio talmente importante da farlo finire nel mirino dell’allora CT della nazionale azzurra, Roberto Mancini, alle prese con l’ormai cronica mancanza di un centravanti di livello internazionale

Da allora però è iniziata una china discendente che ha portato Lucca prima a non segnare più (quelle 6 realizzazioni rimarranno le uniche della stagione) e, successivamente, a essere ceduto all’Ajax. Con i Lancieri il nostro gioca poco (dividendosi con la squadra B) e così, a fine campionato, il club di Amsterdam non se la sente di spendere i soldi necessari per il riscatto del suo cartellino. Sì perché Lucca va in Olanda in prestito dal Pisa. E sempre in prestito il ragazzo si aggrega quest’anno all’Udinese, club che vanta anche un diritto di riscatto eventualmente da esercitare a fine stagione. L’inizio non è stato dei migliori, così come non lo è stato per l’Udinese. Tanto è vero che il club friulano ha deciso di cambiare allenatore, esonerando Andrea Sottil per richiamare Gabriele Cioffi, reduce da un’avventura tutt’altro che positiva in quel di Verona. Al momento dell’avvicendamento tecnico sulla panchina friulana, Lucca aveva all’attivo soltanto una rete, vale a dire quella realizzata nella partita contro il Genoa. Sul punteggio di 0-1 in favore dei rossoblù (la partita terminerà poi 2-2) Lucca trova la via della rete da vero centravanti d’area, sfruttando un rimpallo derivante da cross e trasformandolo in una botta secca che finisce all’incrocio dei pali della porta difesa dall’estremo difensore del Grifone, lo spagnolo Josep Martínez. L’arrivo di Cioffi sulla tolda di comando bianconera cambia la squadra dal punto di vista del gioco e dei risultati. Un miglioramento netto, figlio anche di un gioco più verticale e diretto, del quale si giova anche Lucca. Il numero 17 bianconero va infatti immediatamente a segno contro il Monza, all’esordio del Cioffi 2.0, per poi ripetersi contro Verona (doppietta), Sassuolo e Bologna.

Insomma, a oggi, come dichiarato da Cioffi nel post gara col Bologna, per Lucca “I margini di miglioramento sono altissimi. Quello che deve fare è che deve andare forte, perché dietro c’è chi spinge per riavere la maglia da titolare”. Per il centravanti friulano si tratta di migliorare in molti aspetti del suo gioco, per non rischiare di diventare soltanto uno specialista nella difesa della palla, un giocatore atletico da mettere al servizio dei compagni. Il che non sarebbe comunque male. Pierluigi Casiraghi ci ha costruito sopra una carriera. La speranza però (per Lucca e per l’Italia) è che il ragazzo possa diventare qualcosa di più.

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