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Il Foglio sportivo - CALCIO E FINANZA

Quando calano i diritti tv

Matteo Spaziante

I principali campionati europei in difficoltà di fronte al ribasso dei diritti tv

Il calcio europeo si prepara alla sfida con le televisioni. Tre dei cinque principali campionati del vecchio continente, ovverosia la Serie A italiana, la Premier League inglese e la Ligue 1 francese infatti hanno lanciato l’asta per la vendita dei diritti tv nazionali, che resta la maggiore fonte di ricavi dei club. In ballo ci sono miliardi di euro da cui passa la competitività delle squadre in campo, ma le leghe devono fare i conti anche con la situazione tutt’altro che semplice delle emittenti, le quali soprattutto a livello interno faticano a mettere sul piatto le cifre che venivano spese per il calcio fino a qualche stagione fa.

Il caso della Serie A, che dal 2018 ha visto le cifre calare ma restando sempre poco oltre i 900 milioni di euro a stagione, non è isolato. E tutti i campionati stanno facendo il possibile per andare incontro ai desiderata delle televisioni. Basti pensare alla Premier League, che per il triennio 2021/24 ha ottenuto di rinnovare i contratti del 2018/21 alle stesse altissime cifre (intorno agli 1,9 miliardi di euro annui) ma per cercare di evitare un calo ha deciso che per il 2024/27 aumenterà il numero di partite che saranno trasmesse in diretta. In Inghilterra infatti non tutte le gare vengono mandate in onda in tv: nel nuovo triennio così si salirà da 200 a 270 partite a stagione sulle 380 complessive.

Un modo per cercare di attirare nuovi investitori, evitando al tempo stesso le difficoltà che caratterizzano gli altri campionati. In Italia la situazione resta complicata: le ultime offerte hanno visto Sky e Dazn raggiungere complessivamente i 900 milioni di euro annui come migliore proposta (rispetto ai 927 milioni a stagione attuali), ma molti club ritengono la cifra troppo bassa e puntano sull’opzione del canale di Lega, con l’aiuto economico di un partner finanziario. Lunedì se ne saprà di più, in una nuova assemblea dei club in cui il tema tornerà sul tavolo.

Forse ancora più complessa è la situazione in Francia, che viene anche da anni complicati dopo il flop di Mediapro e l’ingresso in corsa di Amazon. Non solo, perché nel frattempo la Ligue 1 ha anche perso per strada Canal+, da sempre una delle principali emittenti a trasmettere il campionato francese a livello nazionale. L’obiettivo è di arrivare a 825 milioni di euro a stagione, ma il primo giro non è andato al meglio: anzi, l’asta dei cinque pacchetti previsti per il bando è andata deserta.
 

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