Foto di Eugene Hoshiko per AP Photo, via LaPresse 

La Red Bull ha barato, ma non troppo. Di quanto ha superato il budget cap? Non è stato detto

Umberto Zapelloni

La scuderia non rischia più di tanto, di certo non rischia di perdere il titolo di Formula 1. Ferrari e gli altri team chiede trasparenza e chiarezza

La Red Bull ha speso più dei 145 milioni di euro permessi dal budget cap, ma non così tanto da rischiare sanzioni pesanti. L’infrazione è di quelle definite minori, ossia inferiore al 5 per cento. Otto team sono stati promossi all’esame dei bilanci, uno (la Aston Martin) è stato rinviato a giudizio per un’infrazione procedurale e un’unica squadra, la Red Bull che ha vinto il titolo con Verstappen nel 2021 (l’anno sotto esame) è stata ritenuta colpevole di aver violato le procedure, ma con una eccedenza di spesa minore. Ha barato, ma non troppo. Di quanto abbia superato il limite di budget però non si sa. E qui la Fia sbaglia a non dirlo perché non fa altro che alimentare i sospetti. Una cosa è superare il limite di 100 mila dollari, un’altra di 5 milioni. Mattia Binotto era stato chiarissimo nei giorni scorsi ripetendo che anche un solo milione di dollari di spesa in più potrebbe dare un vantaggio di un paio di decimi, la differenza tra una pole un secondo posto, tra una vittoria e un podio. La Ferrari chiede trasparenza e chiarezza. Gli altri team pure. La stessa Liberty Media, proprietaria della baracca, è molto preoccupata della situazione poco chiara che sta mettendo a rischio l’immagine di tutto lo sport.

 

Nel suo comunicato ufficiale la Fia aggiunge che “la FIA Cost Cap Administration sta attualmente determinando la linea di condotta appropriata da intraprendere ai sensi del regolamento finanziario nei confronti di Aston Martin e Red Bull e ulteriori informazioni saranno comunicate in conformità con il Regolamento”. Le sanzioni possono essere finanziarie e/o penalità sportive minori, vanno dalla reprimenda a una limitazione nei test aerodinamici per la prossima stagione. Uno spettro di penalità quasi infinto. Comunque la Red Bull non rischia più di tanto, non rischia certo il campionato come pensava qualcuno. Ma è indispensabile che venga comunicato ufficialmente l’ammontare dell’infrazione per non alimentare altre polemiche dopo quelle scatenate dal ritardo del comunicato di oggi che ha evidentemente dato alla Red Bull la possibilità di spiegarsi e di essere ascoltata. Sperando che questa volta la giustificazione sia più credibile di quella di Perez a Singapore quando, per evitare una penalità, raccontò che non riusciva a tenere il ritmo della Safety Car sul bagnato.

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