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IL FOGLIO SPORTIVO - IL RITRATTO DI BONANZA

Quanto sperpero in Premier League

Alessandro Bonan

I tanti soldi del campionato inglese cominciano a straboccare, favorendo comportamenti in eccesso che fanno venire in mente la pentola in ebollizione che straborda sotto un coperchio. Potrebbe essere nulla, oppure l’avvisaglia di una brutta china

Anche Sua Maestà non amava gli eccessi, e mi perdonerà se questa penna vola via svelta e irriverente contro il calcio inglese che anche lei amava, tifando Arsenal e West Ham. Vado controcorrente in un momento in cui la Premier sembra essere il Paradiso con la P maiuscola (sei lì Regina?). Tutti a dire che in Inghilterra si gioca meglio, che sono più veloci, gli stadi più belli, i tifosi più contenti, la competizione più equilibrata eccetera eccetera eccetera. Eppure i tanti soldi dei ricavi, più del doppio rispetto alla Serie A, uniti ai capitali esagerati che provengono soprattutto dal mondo arabo e americano, con qualche asiatico e un greco, il proprietario del Nottingham Forest, cominciano a straboccare, favorendo comportamenti in eccesso che fanno venire in mente la pentola in ebollizione che straborda sotto un coperchio. Che sia l’inizio di una brutta china? 


Avrei detto di sì, con tutta quell’invidia tipica dei perdenti quale io sono. E invece non lo so, prudente per rispetto di qualsiasi cosa giri intorno alla Corona, anche un pallone. Anche se la retorica sul calcio inglese è a tratti insopportabile. Chi vi scrive sta ragionando sotto l’effetto di una semplice notizia, forse due. La prima, e più importante, è il licenziamento di Tuchel da parte del Chelsea. Il vincitore della Champions 2021, con annesse Supercoppa Uefa e Mondiale per club, è stato fatto fuori dalla proprietà americana dopo la sconfitta contro i modesti (sulla carta, poi vedremo) croati della Dinamo Zagabria. Al suo posto l’attuale allenatore del Brighton, Graham Potter. Al di là delle battute sui maghi, resta il magheggio di una regola piuttosto discutibile, per non dire peggio, quella che permette a un allenatore della Premier di trasferirsi da una panchina all’altra durante la stessa stagione. In Italia non si può, e il buon senso mi porta a dire che per una volta abbiamo ragione noi. 


Una questione di decenza economica, visto che il Chelsea per strappare Potter al Brighton dovrà sborsare 23 milioni di euro per liberarlo dal triennale sottoscritto con l’ormai vecchia società, e d’immagine, dal momento che guardare un allenatore muoversi a macchia di leopardo sulle panchine dello stesso campionato mi provoca un sottile ma ficcante mal di pancia. Ma detto questo, che cosa gli vuoi imputare a una proprietà che ha speso 315 milioni di euro per la campagna acquisti? Esattamente questo: lo sperpero. Che ormai fa parte di questo mondo “inglese” dove uno vale mille, anche se ti chiami Cucurella e a prima vista sembri il migliore per una grigliata sulla spiaggia. Perdona la battuta Cucurella, ma a tanto ammonta l’invidia del perdente.  Nel frattempo però, e questa è la seconda notizia, il Napoli ha rifilato quattro schiaffi al Liverpool, stessa provenienza inglese. Potrebbe essere nulla, oppure l’avvisaglia di una brutta china. Ma adesso basta, si mettano a tacere le parole, portando il mio rispetto alla Regina.

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