Il Foglio sportivo - il ritratto di Bonanza

Chiesa, la sua vocina

Alessandro Bonan

Il video di Federico da piccolo, il futuro sognato e il presente dell'attaccante della Nazionale di Mancini. Se fino ad ora non è stato il titolare, è solo per via di un’architettura tattica che caratterizza i lati della squadra

Circola un breve filmato di Federico Chiesa da piccolo nel quale si capisce un po’ tutto. Gli chiedono chi farà i gol, e lui risponde “io”, appoggiando la manina sul petto con la sicurezza di un adulto. A guardarlo oggi quel video, viene da pensare. Ci sono destini segnati negli occhi dei bambini, bagliori a cui dovremmo prestare più attenzione ogni volta che guardiamo i nostri figli. Così concentrati su noi stessi tendiamo a non assecondare le loro inclinazioni ma piuttosto a piegarle alle nostre aspettative. Enrico Chiesa, ex calciatore, avrebbe potuto esercitare lo stesso tipo di pressione su Federico, interpretando con ossessione il ruolo di papà alla ricerca di un futuro per il figlio che fosse simile al suo. Non ce n’è stato bisogno. Federico ha scelto da solo, quando aveva un paio di anni, con quel “io” pronunciato con la vocina sottile, che già sapeva di consapevolezza. Però il carattere, se può bastare a canalizzare il talento, non è sufficiente a sostenere un uomo che voglia giocare a calcio senza un fisico adeguato. Federico Chiesa possiede anche quello, e proprio sul fisico ha costruito il suo inizio di carriera. Nessuno in questa Nazionale possiede il suo scatto, i suoi polmoni, le sue gambe decise. Si butta nel fuoco della partita senza paura di bruciarsi, piegando la testa come un toro che di quel fuoco veda soltanto il colore rosso. Se fino ad ora non è stato il titolare, è solo per via di un’architettura tattica che caratterizza i lati della squadra. Sia a destra che a sinistra, l’Italia attacca con i terzini, Di Lorenzo e soprattutto Spinazzola. E’ una concezione moderna dell’offensiva. Le ali sono schierate alla rovescia: il destro gioca a sinistra e viceversa. Questo porta Insigne e Berardi a stringere verso il centro liberando lo spazio ai terzini avanzanti. Anche per questo motivo l’Italia sovraffolla il perimetro dell’area avversaria con molte relative soluzioni in penetrazione. Chiesa in panchina risponde a questa tattica sulla lavagna, visto che a sinistra, Federico, rende per meno della metà e dovrebbe giocare al posto di un intoccabile come Insigne. Come si comporterà Mancini? Che cosa scriverà sulla lavagna? Siamo davanti al fuoco rosso dei belgi, così forti e potenti con il totem Lukaku circondato da tanti veloci piccoli indiani. Mancini sta interpellando la sua truppa: chi farà i gol? Se sente una vocina, la scelta sarà scontata.

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