Lo sport oltre lo sport

Il convegno del Foglio a Milano tra le promesse di Tortu e l'attesa operativa delle Olimpiadi

Piero Vietti

Per Malagò i Giochi invernali “possono trascinare ulteriormente una città che già aveva tanti cavalli e molti cilindri”. L’impegno del Credito sportivo, l’impasse su San Siro e la battuta del velocista: “Nel 2026 gareggio con il bob”

Vi sveliamo un segreto: le dichiarazioni del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del primatista italiano sui 100 metri, Filippo Tortu, che avete letto tra giovedì e venerdì su siti, giornali e pagine sportive, sono state fatte al convegno che il Foglio Sportivo ha organizzato nella sede milanese del Coni giovedì mattina. Qualche collega giornalista, evidentemente catapultato lì da Marte, si è dimenticato di dirlo. Poco male: quello di giovedì è stato il primo di una serie di eventi dal titolo “Lo sport oltre lo sport” che questo giornale organizzerà nel capoluogo lombardo nei prossimi mesi. L’idea è quella di accompagnare Milano, la Lombardia e l’Italia verso le Olimpiadi del 2026 facendo incontrare protagonisti del mondo dello sport, istituzioni e atleti. Non si è parlato né si parlerà soltanto di discipline invernali, naturalmente: i Giochi di Milano e Cortina sono lo spunto per ragionare sullo stato dello sport oggi.

 

Dagli impianti – di cui si è discusso giovedì mattina con il già citato Malagò, il presidente del Credito sportivo Andrea Abodi, l’assessore allo Sport della regione Lombardia Martina Cambiaghi, il presidente della Federazione Pallavolo Piero Cattaneo, il segretario generale della Federazione atletica leggera Fabio Pagliara e Iacopo Mazzetti dell’assessorato allo Sport del comune di Milano – alle innovazioni tecnologiche che stanno cambiando molte discipline, passando per la nutrizione, la sostenibilità, fino alla gestione dei grandi eventi.

 

 

Si parlerà anche del futuro di San Siro – si doveva fare già questo giovedì, Inter e Milan hanno chiesto di rinviare l’appuntamento a dopo l’incontro con il comune, noi siamo pronti. Dell’impianto milanese ha parlato però Malagò, tra le altre cose: “È un grande stadio per capienza e storia – ha detto il presidente del Coni – ma oggi i parametri per fare un certo tipo di manifestazioni sono altri”.

 

 

Bene Milano, male Roma: “Sono molto felice di quello che sta accadendo qui in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 – ha proseguito Malagò –. Questa regione e questa città hanno dato fiducia al Coni e credo che questa fiducia sia stata ben ripagata”. È vero, nel capoluogo lombardo c’è ancora “un gap infrastrutturale spaventoso”, e il problema è emerso in tutti gli interventi della giornata, ma la sensazione era quella di istituzioni e attori protagonisti pronti a mettersi al lavoro per non perdere l’occasione olimpica (degni di nota gli impegni presi dal presidente del Credito sportivo, Andrea Abodi, che sottolineava come il suo ente sia interessato a una crescita di tutto l’ecosistema sociale e urbano che ruota intorno agli impianti sportivi da finanziare).

  

Olimpiadi invernali del 2026 a cui potrebbe partecipare Filippo Tortu, tra l’altro. Intervistato dal Foglio giovedì mattina, l’atleta italiano finalista nei 100 metri agli ultimi Mondiali a Doha ha scherzato dicendosi pronto a gareggiare nel bob.

 

 

Prima però ci sono le Olimpiadi del 2020 a Tokyo, dove Tortu potrebbe correre i 200, per i quali si sta preparando “mordendo il freno”: “Non devo avere fretta per arrivare al meglio la prossima estate”. Con il paradosso di correre sapendo che sarà qualcun altro a vincere: “Vero, ma sulla linea di partenza siamo tutti allo stesso punto, e io mi alleno per vincere sempre”. È così vero questo che a Tortu abbiamo strappato una promessa: “Il mio record di 9’’99 mi ha già annoiato, conto di batterlo entro la fine del 2020”.

  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.