Il Real Madrid saluta dopo tre anni la Champions League. L'Ajax vince 1-4

La "generazione giusta" dei Lancieri si impone al Santiago Bernabeu e interrompe la striscia vincente dei Blancos

Giovanni Battistuzzi

Prima o poi doveva succedere. E forse non poteva che accadere in questa stagione iniziata in estate con una brezza di fine d'un epoca e continuata con un sapore di smobilitazione, di un me voy diffuso e silenzioso ma presente in tutta quella banda che per tre volte aveva alzato la Champions League. Via Zinedine Zidane, via Cristiano Ronaldo si poteva capire che qualcosa si era rotto nel giochino magico del Real Madrid. L'evidenza si è palesata qualche volta in una stagione che li vede terzi in campionato a meno dodici dal Barcellona, fuori dalla Coppa del Re e da ieri notte fuori dalla Champions League.

 


Gli highlights di Real Madrid - Ajax

 

Prima o poi doveva accadere. E forse non è uno scandalo che sia andata così: fuori agli ottavi da quell'Ajax che "ciclicamente ripropone la generazione giusta". L'aveva detto un anno fa Marco Van Basten, che tra le fila dei Lancieri era stato svezzato come calciatore prima di vincere tutto al Milan, parlando della rosa a disposizione di mister Erik ten Hag. La generazione giusta è quella di capitan Matthijs de Ligt, difensore, Frenkie de Jong e Donny van de Beek, centrocampisti, cresciuti nelle giovanili dell'Ajax, ai quali si sono aggiunti giovanissimi Hakim ZiyechDavid Neres, esterni d'attacco, tenuti assieme dalle visioni calcistiche di Dušan Tadić, che fu trequartista serbo di talento e incostanza, trasformato dal tecnico olandese in un attaccante competo a pieno servizio della squadra, e da un Daley Blind tornato a casa dopo quattro anni al Manchester United per tenere insieme una banda di ragazzini a cui serviva una guida.

 

 

Al Santiago Bernabeu, casa dei Blancos, ieri sera la generazione giusta dell'Ajax ha fatto quello che non è riuscito a nessuno per tre anni: far uscire dalla Champions il Real Madrid. E lo ha fatto nel modo migliore e più vistoso, con un 1-4 di eccellente fattura e un predominio forse persino eccessivo. Un salto nel passato all'ultima generazione giusta dei Lancieri, quella degli anni Novanta, quella dei Kluivert, Davids, Reiziger, van der Sar, Seedorf, Litmanen, Overmars guidati sul campo da un Frank Rijkaard agli ultimi chilometri di carriera.

Di più su questi argomenti: