La rivincita di Pioli e il destino scomodo di Mihajlovic. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

La Lazio cerca di archiviare una settimana mediaticamente complicata contro un Benevento ancora a secco di punti. Intanto la Fiorentina continua a fare punti alla faccia dei pronostici della vigilia

BENEVENTO-LAZIO

(ore 12.30, arbitro Giacomelli di Trieste)

 

E' stata una settimana mediaticamente complicata per la Lazio, al centro dell'attenzione per il caso Anna Frank. Un caso su cui ha piazzato il carico il presidente Lotito con una sufficienza pari soltanto al suo senso di impunità (la corona di fiori portata “motu proprio” alla sinagoga e poi buttata nel Tevere). Meglio pensare al calcio giocato, qui i sorrisi abbondano. Molto meno in casa Benevento dove, con la beffa nel recupero a Cagliari, siamo arrivati a dieci sconfitte consecutive. Prima la Lazio, poi domenica in casa della Juventus: la marcia verso il fondo può proseguire.

CROTONE-FIORENTINA

(ore 15, arbitro Maresca di Napoli)

 

Zitta zitta la Fiorentina sta crescendo. In estate il ds Corvino ha pensato a dismettere ancora, visto il perdurante disinteresse della famiglia Della Valle nei confronti del giocattolo viola. Via gli ultimi contratti pesanti, ecco parametri zero, giovani e gente su cui scommettere. Come Jordan Veretout, una carriera di basso profilo in Francia e Inghilterra eppure mezzala quanto mai interessante. E non è il solo.

NAPOLI-SASSUOLO

(ore 15, arbitro Pairetto di Nichelino)

 

L'impressione è che il Napoli abbia fatto un salto di mentalità, per questo è davanti a tutti. Un tempo con le piccole faticava, mercoledì sera ha macinato il Genoa in trasferta dopo essere andato sotto all'inizio. Mertens continua a proporre meraviglie (il gol del 2-1 è stato uno dei gesti tecnicamente più belli ammirati finora), Sarri opera un turnover più convinto e questo può garantire una migliore tenuta complessiva. A Sassuolo insistono a dire che Bucchi non rischia, eppure la squadra fatica sempre.

SAMPDORIA-CHIEVO

(ore 15, arbitro Doveri di Roma)

 

Non si fa in tempo a elogiare Sampdoria e Chievo che arrivano le due milanesi a sculacciarle. Sconfitte comunque differenti, visto che i blucerchiati – dopo aver subìto – hanno spaventato l'Inter in rimonta, mentre i veronesi si sono offerti alla rabbia del Milan. Battute d'arresto che, comunque, non rendono meno interessante il confronto diretto.

SPAL-GENOA

(ore 15, arbitro Orsato di Schio)

 

A proposito di elogi, molto si era ben parlato della Spal a inizio stagione. Il ritorno dopo mezzo secolo in serie A era stato festeggiato con un pareggio in casa della Lazio e una vittoria sull'Udinese, poi è arrivato un punto in otto partite: non ci fosse il generoso Benevento all'ultimo posto, la classifica sarebbe un incubo. Per carità, anche adesso non è bellissima ma sarebbe meglio ripartire. E il Genoa si promette cliente scorbutico.

UDINESE-ATALANTA

(ore 15, arbitro Rocchi di Firenze)

 

Due storie parallele. Club di provincia in mano a una famiglia (i Pozzo a Udine e i Percassi a Bergamo). Due squadre che hanno sempre disputato buoni campionati, raggiungendo pure i piazzamenti per le coppe, e due società che hanno fatto dello stadio rinnovato un punto fermo: a Udine ce l'hanno già (bellissimo), a Bergamo stanno lavorando (e sarà bellissimo pure questo). Sul campo squadre in ripresa e promesse di spettacolo.

TORINO-CAGLIARI

(ore 20.45, arbitro Calvarese di Teramo)

 

Impressiona la caduta verticale di Mihajlovic. Fino a poco tempo fa era intoccabile al Torino, più per la personalità (ammettiamolo) che per il gioco. Scattava sempre il paragone con Ventura e la paraculaggine del serbo vinceva a mani basse sulla permalosità del ligure. Oggi i risultati sono contro Mihajlovic, la critica ha preso le distanze e Mazzarri sta scaldando i motori. Sostengono che il tecnico abbia tempo fino alla partita con l'Inter il 5 novembre, una brutta figura con il Cagliari potrebbe accelerare il ricambio.

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