Olivier Giroud (foto LaPresse)

“Il non amato” Giroud, bomber tutto fede

Leo Lombardi
Alle critiche dell'Equipe, il calciatore francese ha contrapposto il conforto della Bibbia. Tra reti segnate e miracoli attesi.

Un titolo che era una sentenza: “Il non amato”. Così L'Equipe a inizio giugno, dopo i fischi rivolti dal pubblico a Olivier Giroud nell'amichevole pre-Europeo contro il Camerun. Le colpe del centravanti? Non essere mai entrato nel cuore dei tifosi e, soprattutto, aver preso il posto del reprobo Benzema. In soldoni: tra Barabba e Gesù, anche in fatto di pallone la preferenza andava al primo. Solo che di Gesù proprio Giroud è un accanito fan e alle critiche della Bibbia francese del pallone lui ha contrapposto il conforto della Bibbia, quella vera.

 

Bomber tutto fede (con tatuaggio sul braccio, in latino: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”) e famiglia (pur con qualche marachella: fisico scultoreo e sguardo tenebroso fanno effetto sulle donne…), ha trovato conforto nella lettura dedicata a nostro Signore e dato risposta sul campo: tre reti all'Europeo, due nella partita che ha riportato l'Islanda a una più corretta dimensione e aperto le porte alla semifinale con la Germania. La Francia è entrata nel cuore della gente, anche Giroud sta scardinando i pregiudizi. Il sogno di vincere un Europeo in casa è a portata di mano, dopo gli mancherà soltanto un titolo in Premier League con l'Arsenal. Ma per quello, viste le ultime annate, servirà veramente un miracolo…