Requiem per Garcia, una Costituente per l'AS Roma

Alessandro Giuli
Requiem per Garcia. Forse è tardi, forse no, di sicuro era necessario ma c'è ben poco da rallegrarsi. Ripeto: il francese era e resta un professionista coi fiocchi, malgrado la sua sopraggiunta e ferale romanizzazione. Il punto, però, è sempre lo stesso: la società, il dottore Pallotta, gli american

Requiem per Garcia. Forse è tardi, forse no, di sicuro era necessario ma c’è ben poco da rallegrarsi. Ripeto: il francese era e resta un professionista coi fiocchi, malgrado la sua sopraggiunta e ferale romanizzazione. Il punto, però, è sempre lo stesso: la società, il dottore Pallotta, gli americani… che intenzioni hanno? Se l’idea è quella di cambiare allenatore per mantenere un controllo soffocante sulle sue scelte, assisteremo presto a un altro sacrificio umano. Se invece i padroncini a stelle e strisce volessero predisporsi ad ascoltare qualche consiglio, a cercare un modus vivendi con la città e con la tifoseria, allora le cose potrebbero cambiare. Non basterà un nuovo mister per far pace con la Sud, occorre un atto di umiltà da parte dell’AS Roma e dei suoi dirigenti, bisogna rimettere in questione tutto, perfino il progetto del nuovo stadio, se necessario. Cantieri aperti, confronto su ogni aspetto critico, come per una specie di Costituente giallorossa. Dopodiché le decisioni sovrane.

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