Ansa
Il rapporto Censis
Sul sesso mentiamo pure ai sondaggi
Vita sessuale frenetica? La nostra è una negazione collettiva. Le relazioni si sono fatte perlopiù immaginarie. L’animale uomo è stanziale e da divano. Le femmine raccontano di maschi irrisolti, scriventi, molto scriventi. Questo sesso, ammesso che esista, si fa tutto online
Siamo ridotti così male che si mente pure ai sondaggi, pure davanti all’evidenza. Gli italiani hanno appena dichiarato – si legge nel rapporto Censis – una vita sessuale frenetica e florida, dentro e fuori dei matrimoni. Una cosa che non si è vista mai manco nelle favole. Rapporti frequenti, felici e ininterrotti. Una specie di negazione collettiva: va tutto bene, siamo in salute e ci divertiamo. Risulta dalle statistiche un poco più oneste che è tutto il contrario. Intanto le relazioni si sono fatte perlopiù immaginarie. L’animale uomo è stanziale e da divano. Cosa gli piace? Stare in chat. Le femmine raccontano di maschi irrisolti, scriventi, molto scriventi. Questo sesso, ammesso che esista, si fa tutto online. Mandami una foto, grazie. Poi forse ci vediamo. Ho detto forse.
E’ un forse che non si avvera quasi mai. Per indolenza, per sovrapproduzione porno, per eccesso di offerta, per stanchezze accumulate, perché chi me lo fa fare, per tante cose non gli va. Eppure sarebbe semplice. Si era sempre trovato un compromesso accettabile. Gli anni passati sono stati governati da categorie precise e relativa tranquillità.
Chi ti voleva. Chi non ti voleva. Chi a volte si poteva convincere.
Era più che probabile che alla femmina riuscisse l’impossibile. L’innamorata del secolo scorso non si curava di silenzio e carestia. Gli inconquistabili anni Novanta erano una passeggiata paragonati a questi abitanti del nuovo millennio. La lebbra digitale non aveva ancora eroso tutta la società sentimentale. Quelli che chiamavano un motivo per forza dovevano averlo.
Gli anni Novanta ci portarono gli sms al posto della telefonata, che voleva dire: due righe e nessun impegno. Il guaio era fatto. Il maschio furbissimo intuì subito il vantaggio in potenza: scrivere poteva farsi a vuoto, diventava una pratica senza interesse. Il lassismo sessuale odierno è stato tecnoindotto. E’ un’epidemia di persone che non sanno cosa vogliono, intanto scrivono e non ci si vede mai. A questo si è aggiunto l’ultimo danno, il perfezionamento di un prototipo, abbiamo il gattomorto. Il maschio ha mutuato la tecnica e gli è piaciuto assai. Ha imparato a fare il prezioso, a far penare per concedere tempo e attenzione, ha visto che funziona negarsi per diventare più desiderabile. Così adesso è tutto un vorrei, non vorrei. E cosa dichiarano al Censis? Che sono ancora rapidi conquistatori con senso pratico, gagliardi e concludenti come fosse antani.
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