
Ansa
Saverio ma giusto
Così l'estinzione può diventare un affare per l'Italia
Fra qualche decennio il nostro paese sarà popolato solo da figli unici, ancora meno inclini a figliare, e poi gli italiani smetteranno di esistere. Perché, allora, non dare l'Italia in nuda proprietà al miglior offerente? Potrebbe sanare i nostri conti pubblici, il che ci consentirebbe di vivere degli ultimi anni gloriosi
L’Italia si sta svuotando. Lo so, a stare in coda al semaforo o alla cassa del supermercato non sembrerebbe. Ma l’Istat ha appena certificato che in Italia nascono sempre meno bambini – e quei pochi sono tutti sul tuo treno, nella tua carrozza, che piangono. Che in Italia non nascano più bambini è una cosa che si dice da talmente tanti anni – mi ricordo che io ero bambino e già si diceva che nascevano pochi bambini! – che a questo punto mi chiedo come sia possibile che ci sia ancora della gente in giro che attraversa la strada, e se i pochissimi bambini che nascono adesso siano interi o sporzionati, cioè che per farne uno ci vogliono almeno quattro nascite e mezzo.
In Italia l’andamento decrescente della natalità prosegue inesorabile e senza inversioni del trend dal 2008, ma è dagli anni Settanta che si registra una perdita di fecondità: la maggior parte della gente non vuole figli, fra i pochi che li vogliono in molti non riescono ad averli, e chi figlia si ferma a uno. Dunque, fra qualche decennio, l’Italia sarà popolata solo da figli unici: persone viziate, incapaci a condividere e a stare insieme agli altri. Speriamo l’Italia mantenga almeno il bel clima e la buona cucina. Questi italiani del futuro saranno ancora meno inclini a figliare, e a quel punto l’estinzione sarà completata. L’ultimo italiano sarà un presidente dell’Istat che certificherà: “Mi hanno lasciato solo” per poi spegnersi nel silenzio. A quel punto, con questa magnifica lingua di terra “mari&monti” che si getta nel Mediterraneo, che fare?
Non è un problema nostro, direte voi, e avreste anche ragione. Ma potrebbe essere per noi un’opportunità: in quest’epoca di nuove tensioni legate alla ridefinizione dei confini nazionali, perché non dare l’Italia in nuda proprietà al miglior offerente? Noi manteniamo l’usufrutto vita natural durante, fino all’ultimo italiano residente in patria; poi, non appena anche lui/lei avrà tirato le cuoia, la fortunata nazione che si sarà aggiudicata la nuda proprietà potrà finalmente passare all’incasso e occupare – pacificamente e regolarmente, atti notarili alla mano – il nostro Belpaese, a disposizione di una nuova e più feconda popolazione.
Del resto è tempo di finanziaria, e Meloni per i soldi è già venuta meno al suo propagandistico principio di italianità: cosa aspetta a fare il colpaccio, mettendo l’Italia geografica in vendita? Potrebbe letteralmente sanare i conti pubblici, estinguere il nostro debito e passare a una ricca stagione di credito, che consentirebbe a noi e ai nostri (pochissimi) figli degli ultimi anni gloriosi, prima di estinguerci con un sorriso. Sono certo che tantissime nazioni, e non solo europee, sarebbero interessatissime ad acquistare l’Italia.
Conosco già le vostre obiezioni: siete italiani quindi scaramantici, e temete che vendendo lo Stivale in nuda proprietà, dal momento della firma il compratore non farà che augurarci la morte. Ma non possiamo cedere all’irrazionalità della superstizione di fronte a un simile affare, che ci regalerebbe un futuro sereno fino alla fine dei nostri giorni: dunque grattatevi e mettiamo affisso l’avviso di VENDESI NUDA PROPRIETA’ su tutti i confini nazionali. Non abbiamo nulla da perderci, solo che da guadagnarci. E senza alcun sacrificio, visto che tanto il paese lo stiamo già liberando di nostro, naturalmente e inesorabilmente. Chissà che ci faranno, poi, quegli altri, con l’Italia...