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la comparazione

Lo slancio di Elly paragonato ai concerti degli Oasis? Spiace, ma pare una barzelletta

Ester Viola

Un confronto forzato tra la politica del campo largo e l’energia irripetibile del gruppo britannico: l'entusiasmo di massa da una parte e la partecipazione stanca dall’altra. Una lista di motivi di dissenso 

Caro Bersani, unico del Pd che mi è rimasto a cui voler bene. Ti ho sentito dire che con Elly Schlein e Giuseppe Conte si respira lo stesso clima d’entusiasmo del concerto degli Oasis. Capisco il gesto: ogni tanto bisogna prestare alla politica vecchissima un po’ di slancio giovanile. Io ho votato Pd e sono andata a vedere gli Oasis. Perciò, tesserata dei due club, posso parlare e rispondere: macché. Una lista sintetica dei motivi di dissenso.

1.  Per gli Oasis si son fatte file che si rivedranno forse solo il giorno dell’apocalisse. Chi conosco disposto a fare una fila online e offline di tre giorni per sentire Conte? 


2. Era, quella per la reunion, un’attesa febbrile, assoluta, una forma pura di desiderio. Tutti ne volevano un pezzettino, tutti volevano tornare due ore a quegli imperdibili anni di cool Britannia, quando era cool un po’ tutto, perfino noi. Ai comizi Conte-Schlein c’è solo disponibilità a partecipare, e la disponibilità è la forma educata della diserzione. Sotto il campo largo c’è una base mista di gente che si odierebbe volentieri e le prova tutte, attende un numero buono, non convinta di nessun segretario e nessun partito. Questo a casa mia si chiama “pubblico di passaggio”. 

3.  I fratelli Gallagher cantano come i dischi stampati. La stessa forza di trent’anni fa, quando inventarsi la musica nuova costava fatica. Si sono portati appresso Manchester e cinquemila “fucking” a serata. Non hanno l’aria ricca, segni borghesi evidenti, sembrano due che nemmeno l’hanno fatto per soldi. Elly Schlein parla con gli occhi da apprendista di teatro, fissi avanti in un vuoto, scandisce come se avesse paura di essere interrotta dal comitato etico. E’ un tono ansioso e metallico, da AI. Meloni ringhia, ma Elly riesce a fare peggio. Conte è fuori da ogni classifica di rilevanza, non è neanche il tamburello di Liam (magari). Sfortunatamente per noi tutti, è furbo.


4.  Gli Oasis si sono distrutti per eccesso di energia: disaccordo autentico portato fino allo sfregio. Una tenuta di distanze scintillante, per quasi vent’anni. Gli anni migliori per fare le rockstar li hanno buttati sapendolo. Questo a casa mia si chiama coerenza. Nel campo largo il conflitto viene sedato a intervalli di cinque o sei anni, trattato come una patologia da isolare in commissione. Poi riaffiora la mancanza di alternative, si crea un nuovo gruppo di lavoro, si verbalizza il perimetro del nuovo campo, si ricomincia da capo con chi capita. Una rianimazione ininterrotta di cadavere. Non ci sono idee vive nate dalla spaccatura, non ci sono neanche riedizioni convincenti dei greatest hits, c’è solo un brodino di dado che viene servito all’elettore. Carne o pesce, non si capisce manco quello. Poveri noi.

5. Qui vorrei mettere il quinto motivo, una notazione sui due ragazzi, fratelli della working class delle periferie tremende inglesi, la madre-unico-stipendio, il padre che li picchiava, la musica come salvezza e poi come riscatto. Potevo tracciare le differenze con i due segretari, ma mi è sembrato gravemente scorretto per eccesso di facilità e allora ho rinunciato.

6. Ai concerti degli Oasis l’aria era elettrica, nostalgica, allegra, un senso di speranza che tutto potesse accadere, andare perfino bene, da qui in avanti.  Ai congressi del Pd tira aria di rattoppo. Un’atmosfera neutra, da ultimo tentativo, il massimo che ci si può permettere in questi tempi cupi.

7.  Con gli Oasis dentro lo stadio il tempo collassa: si entra diciassettenni, si esce nuovi di zecca. Sono due ore sbalzati indietro e poi a tutta velocità nel futuro. Un futuro che pare migliore. Miracoli della musica. Con il campo largo si invecchia in diretta

8. Liam può tacere per dieci minuti con due maracas su un sombrero e riempire uno stadio di senso. Si chiama carisma, prevede perfino il silenzio come forma di supremazia. Elly sa di inazione, quando deve spiegare ogni aggettivo con una veemenza inutile. Di pedagogie forzose si può morire.

9. Gli Oasis sono due fratelli che si odiano, come in ogni vecchio mito di successo, Bibbia-Roma-Shakespare. Elly-del-compromesso è figlia unica del progressismo ultima moda, quello che nessuno ha capito davvero bene dove va a parare e per chi, senza nemici naturali tranne uno purtroppo potentissimo: l’astensione per svogliatezza.


10. E allora, caro Bersani, capisco l’affetto, e anche la lungimiranza di cercare buoni paragoni pubblicitari per sostenere una fragile associazione. Ma se proprio vogliamo trovare un Gallagher in politica da questa parte, l’unico eri tu. 
 

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