
Foto ANSA
estate con ester
Il gruppo “Mia moglie”, lo streamer seviziato live e noi che facciamo solo spallucce
Dal gruppo dei mariti che pubblicano mogli porno-inconsapevoli nell’album delle figurine, fino al francese torturato in diretta con pubblico pagante. Due mesi estivi e una terrificante collezione di episodi, minimi e colossali, altamente esplicativi dell’epoca
Sarà l’estate del salto del tappo? Speriamo. Due mesi estivi e una terrificante collezione di episodi, minimi e colossali, tutti con lo stesso marchio e altamente esplicativi dell’epoca. Le nostre vite rimbecillite dal traffico online sono arrivate al limite. Non c’è niente oltre il fondo che stiamo prendendo a unghiate. Dalla scenografia di un concerto (il solito mare di telefonini che fanno i ceri elettrici epperò riprendono le corna altrui) a fatti che sono reati ma siccome li fai nell’oltremondo www non c’è ancora una legge pesante: il gruppo dei mariti che pubblicano mogli porno-inconsapevoli nell’album delle figurine, il poverocristo, lo streamer francese torturato in diretta con pubblico pagante. Siamo ormai molto oltre la fase “incidenti isolati”, si può decretare la sintassi di un’epoca. Sono anni qua che confezioniamo scuse, abbiamo un repertorio imbattibile di moralismi lampo, prediche con centomila commenti e plausi.
La reazione, il concreto, i fatti? Zero. Leggi ridondanti e senza corpo che non stanno servendo a nessuno. Ora che ci penso quest’anno festeggiamo i 18 anni dei nostri: “Eh, che ci vuoi fare, i social, è il mondo di oggi”. Terrorizzati di sembrare i vecchi inadatti ai tempi. Quelli che “la storia si ripete”. Solo che non si ripeteva costantemente nelle fogne d’inciviltà, la storia. Andrebbe fatto presente al legislatore che questo mondo online, dove passiamo più tempo che nell’offline, non è il vecchio accessorio della realtà, è più realtà di quella nelle case. I nuovi mostri escono dalle pareti, e sono cresciuti gagliardi e vigorosi a colpi di “eh”. Prima c’è stato Facebook, era paleozoica: perlopiù tette esibite a favore di estranei per farsi ritelefonare dagli ex. Ma sì, ti vede il capufficio e mezzo mondo, ma che sarà mai. Liberazione del corpo della donna! Femminismo! (?) E i maschi allora? I maschi facevano le dirette di risse: “Eh, i ragazzi oggi condividono tutto, cresceranno, gli passerà”. Poi arrivò Instagram: dalle foto un po’ così arrivammo alle foto softpornissimo. “Eh vabbè ormai il nudo è ovunque, chi se ne interessa più”. Telegram! Vi garberebbe maggiore segretezza? Venite qui a pubblicar porcate, è tutto chiuso a chiave. “Eh certo, ma mica puoi mandare i gendarmi a ogni angolo del web, vorrà dire che staremo attenti”. Poi fu il turno di TikTok: le volete le bambine di dieci anni che ballano e ammiccano? Ve le diamo! “Eh, è il nuovo linguaggio giovanile, ora l’adolescenza comincia a 5 anni non lo sapevate?”.
Dopodiché l’ultima grande offerta del mondo social: OnlyFans. Che ne dite della normalizzazione della prostituzione come dopolavoro? Non è meglio che fare la segretaria? Non vuoi arrotondare? Sai che c’è gente che guadagna 20mila euro al mese? E’ il nuovo mercato, bellezza! Nel paese di Lucignolo – che è diventato somaro ma ora governa con pieni poteri – sono quindi arrivate storie che danno il panico e la nausea. E sono vicende che si meritano a vicenda – il gruppo “Mia moglie”, trentamila iscritti, “eh, certa gente esiste, non ci puoi fare niente”, e poi serviva il morto e l’abbiamo avuto, un ragazzo seviziato live: “Eh, le malattie mentali ora sono ovunque”. Ecco allora, prendiamoci i frutti dell’alberello che abbiamo piantato e concimato con vent’anni di “Eh”. Dal like innocuo alla tortura, abbiamo fatto così tante spallucce che ci è venuta la gobba.