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Il Giubileo dei giovani riempie Roma di fedeli ma non le casse degli esercenti romani

Ilaria Coppola

La Capitale ospita un milione di pellegrini che invadono le strade e i mezzi pubblici per partecipare all'evento giubilare. Ma l'impatto economico sulle attività commerciali e sul comparto alberghiero è contenuto. Un'indagine

Arrivano in gruppo, con zaini leggeri, pass al collo, scarpe comode e una borraccia sempre a portata di mano. I giovani pellegrini raggiungono Roma, seguono l’organizzazione di parrocchie e pro loco, si muovono insieme, guidati dalle app ufficiali del Giubileo. Mangiano dove capita, spesso in posti convenzionati o mense predisposte. Nei negozi si fermano raramente, nei ristoranti quasi mai. Roma la percorrono, ma difficilmente la vivono come turisti. Un milione di ragazzi e ragazze è arrivato nella Capitale da 146 paesi diversi per partecipare al Giubileo dei Giovani 2025. Ma al contrario di ciò che intuitivamente verrebbe da pensare, il loro impatto sull'economia della città è limitato.  "È un circuito totalmente estraneo a quello del turismo regolare. Il Giubileo non è sinonimo di economia, perché porta un turismo completamente diverso", dice al Foglio Daniele Brocchi, coordinatore del settore turismo di Confesercenti Roma. "Roma in questi giorni è intasata, ma tutto ciò non ha un grande ritorno economico perché i pellegrini sono tutte persone che si portano dietro il panino e la bibita, o vanno a mangiare nelle mense e negli oratori. A livello economico questo evento non porta quasi niente alla città".

Anche per il settore alberghiero non ci sono molti vantaggi, visto il circuito dell'accoglienza religiosa e di quella messa a disposizione dal comune. Il centro più grande è Fiera di Roma: qui pernottano circa 25 mila giovani. Poi ci sono 284 scuole a Roma e nel Lazio che hanno dato la loro disponibilità per l’accoglienza di quasi 40 mila pellegrini. In 30 mila pernotteranno invece nelle parrocchie e sono circa 500 le famiglie romane che hanno aperto le loro case su sollecitazione delle rispettive comunità parrocchiali. Altri 4.500 pellegrini invece sono ospitati negli impianti sportivi.

“Sul comparto alberghiero il Giubileo dei giovani ha inciso molto poco", conferma al Foglio il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli. "Ho sentito in giro che affittano giardini delle ville per montare le tende, piuttosto che le palestre delle scuole. Alloggiano in strutture religiose e altri tipi simili di alloggi. Qualcuno che ha fatto ricorso a strutture alberghiere c’è, ma non è un evento che sta impattando a livello economico". 

 

Giubileo dei Giovani alla Fiera di Roma (Foto LaPresse)

 

Il centro di Roma è il magnete del turismo cittadino: attira e concentra energie, e con il Vaticano a pochi passi per i pellegrini è il polo naturale dove il flusso si addensa. Qui quasi tutti i commercianti raccontano di un viavai di giovani con il pass al collo, che porta movimento e vita ma pochi acquisti. Per mangiare e muoversi in città, infatti, i giovani fedeli hanno acquistato dei pacchetti completi: si va dai 90 ai 250 euro e possono essere compresi alloggio, ticket per i pasti, trasporto e assicurazione. "I pellegrini non portano chissà quali entrate", racconta un commerciante del rione Campo Marzio. "Usano la convenzione da 10 euro al giorno, ma i locali che l'accettano sono pochi perché spesso ci si va a perdere". Alcuni dicono anche che l’app "Amici del pellegrino" – che serve per attivare gli sconti – spesso non funziona. Altri commercianti invece riconoscono che, in un momento come agosto, in cui Roma è più vuota per via delle ferie, avere avuto i pellegrini è stata una fortuna. Ma l’impatto economico resta contenuto per il budget di spesa ridotto. 

È soprattutto poi sui mezzi pubblici che si nota la presenza dei pellegrini: vagoni pieni, stazioni affollate, gruppi riconoscibili. L'impatto economico sul settore trasporti non è ancora chiaro, ma sappiamo che il Gruppo FS ha messo in campo un piano che prevede 300 mezzi e oltre 435 mila posti, tra treni charter, navette e collegamenti rafforzati verso le aree nevralgiche della città. Le stazioni principali – da Termini a San Pietro, fino a Fiera di Roma – sono state presidiate da oltre 800 operatori FS Security per gestire i flussi. E anche Atac ha potenziato il servizio, aumentando le corse e prolungando gli orari delle metropolitane. 

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