Aneddoti, passioni e la storia personale del celebre giornalista che si sa prestare per tutti i ruoli possibili, dalla TV popolare ai più autorevoli libri pubblicati: di Giampiero ce n'è uno solo
Vorrei raccontare Giampiero Mughini, uno degli uomini più colti d’Italia che era sul punto di sbaragliare gli aitanti tatuati giovanotti e le balde tatuate giovanotte del “Grande fratello”. Uno dei connoisseur più raffinati che ha conquistato il popolo di una trasmissione bollata come l’essenza della serie B nel sussiegoso mondo della cultura che si vuole, immeritatamente, rispettabile. Io lo conoscevo bene. Io lo conosco bene. Mi ha insegnato la grandezza del design italiano. Mi ha insegnato a scrivere un articolo, puntiglioso e ossessivo com’è. Quando andai da lui per sottoporre il primo pezzo al suo giudizio non ne rimase in piedi quasi niente: né l’attacco, né una virgola, né un tempo verbale, né un aggettivo di troppo, né la chiusa. Per questo so che è sciocco pensare che esistano due Mughini in uno, uno della tv popolare e uno delle decine di libri pubblicati. Da Catania dove è nato a Roma dove vive, di Giampiero ce n’è solo uno.
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