Il mestiere degli armamenti

Maurizio Sgroi

Continua la crescita della spesa militare globale

Il Sipri ha calcolato che nel 2017 sono stati spesi oltre 1.700 miliardi di dollari per le armi, circa il 2,2% del pil globale, per una spesa pro capite di 230 dollari. Come se ognuno di noi si fosse deciso a dotarsi di una pistola, e forse in qualche modo è così. Questa ansia di armarsi ed evocare guerre, oggi quelle commerciali domani chissà, è una delle costituenti dello spirito del nostro tempo, per non dire della storia. Si potrebbe chiuderla così, se non fosse che il tanto discusso mondo multipolare, che tanti evocano quale rimedio per i disequilibri globali, sveli la sua natura di panacea quando si osservi come esso si declini in sostanza in nient’altro che un costante svilupparsi di armamenti, atteso che nessuna potenza crede di poter prosperare senza un’adeguata scorta di cannoni. Sicché rimane pur vero che la potenza egemone in carica è ancora la prima grande spenditrice, ma la Cina non si risparmia e ormai è diventata la seconda. Per la terza ci stiamo attrezzando.

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