“Braccio di ferro” a Bruxelles Il vertice di domani e dopodomani a Bruxelles, con i capi di governo dell’Unione europea, sarà l’occasione per “un confronto duro e importante”, “un confronto politico”. Lo ha annunciato ieri alle Camere il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sorprendendo per una volta quanti ritengono che “europeista” sia sinonimo di “ligio esecutore delle decisioni prese dall’Unione europea”, e spiazzando quegli osservatori che avevano etichettato la proposta di Silvio Berlusconi e del Pdl di intavolare “un braccio di ferro” con Berlino come una boutade o un mero ricatto per il governo italiano di grande coalizione. Carretta La Francia e i suoi gusti no global stritolano Barroso. Parla la Goulard Redazione 25 GIU 2013
Letta, il leader riluttante Enrico Letta, per statura politica, ruolo istituzionale e dati anagrafici, è oggettivamente destinato a costituire l’alternativa a Matteo Renzi nella futura guida dell’area di centrosinistra. Questo, che è un dato di fatto – anche se oggi non appare di attualità visto che la prospettiva immediata è quella di una segreteria Renzi accanto al governo Letta – rende particolarmente interessante analizzare le intenzioni programmatiche del premier, riassunte nell’intervista che conclude un suo libro biografico, redatto da Federico Fantozzi e Roberto Brunelli, e pubblicata ieri per ampi stralci dall’Unità. Leggi anche Brambilla S’avanza l’idea delle “larghe intese” per le partecipate di stato Sergio Soave 21 GIU 2013
Brasile 2014, ci siamo. Più o meno Chissà che a vederli così affaccendati, al Cristo Redentor che svetta sul Corcovado non sia davvero scappato un applauso. Recita infatti l’adagio che il giorno in cui i carioca si daranno da fare il Redentor che li osserva dall’alto comincerà infine ad applaudirli. Alzando però gli occhi da Rio de Janeiro e contemplando il suo Brasile tutto indaffarato, il Protettore se potesse, più che in un applauso si sperticherebbe in gesti d’incoraggiamento. Mancano 362 giorni all’inizio del mondiale e il Brasile comincia a fare i conti con i suoi obblighi e le sue scadenze. Caremani Brasilerao, i numeri di un campionato che ora riesce a trattenere i suoi talenti di Ronald Giammò Redazione 15 GIU 2013
Doppio vertice europeo Letta presenta il piano sui giovani all’Europa che però ci crede poco Enrico Letta ha fatto della lotta alla disoccupazione giovanile il “vero punto delle politiche” del suo mandato da presidente del Consiglio con l’intenzione di portare le possibili soluzioni di questa “emergenza” sul tavolo del prossimo vertice europeo. Il primo passaggio del percorso lettiano si è concretizzato ieri a Palazzo Chigi, dove si è tenuto il vertice a otto tra i ministri finanziari e del Lavoro di Francia, Spagna, Germania e Italia; una formula inedita nella storia delle consultazioni tra paesi membri dell’Unione europea. “Non abbiamo più tempo. Occorre intervenire subito per contrastare la disoccupazione e in particolare quella giovanile”, ha detto Letta durante l’incontro. 14 GIU 2013
Al Campidoglio c’è un Caligola in bici che vuole chiudere i Fori imperiali Rieccolo. Riecco Caligola, non più in adorazione del proprio cavallo nominato senatore ma in versione “sindaco in bici”, pronto stavolta a divinizzare il velocipede e a giocare con quelle eterne cavie della mobilità immobile che sono i romani. Cavie strapazzate in favore delle quali nessuno protesta, nemmeno in caso di vivisezione protratta con aggravante di crudeltà gratuita e archeologicamente corretta. La sparata sui Fori imperiali pedonalizzati – non solo la domenica, ma per sempre, dal prossimo Ferragosto in poi – non poteva che essere il primo spot del neo sindaco romano Ignazio Marino. Nicoletta Tiliacos 12 GIU 2013
Sindaci in bici, rivalutare Lombroso “Nessuno però dei nuovi congegni moderni ha assunto la straordinaria importanza del biciclo, sia come causa che come stromento del crimine; e a tal punto che se una volta si pretendeva (invero con un po’ di esagerazione) di trovare nella donna il movente di ogni delitto virile nel troppo celebrato: Cherchez la femme, – si potrebbe con minor forse esagerazione sentenziare ora: Cercate il biciclo – in gran parte dei furti e delle grassazioni dei giovani, sopratutto della buona società, almeno in Italia”. Così, il primo gennaio del 1900, il medico Cesare Lombroso, padre della moderna criminologia, additava al pubblico sospetto il velocipede, allora innovativo mezzo “di trasporto e di sollazzo” ma anche causa, obiettivo e strumento di crimini altrettanto innovativi. Redazione 11 GIU 2013
Indecisi a tutto L’immobilità italiana, l’assenza di una classe dirigente che guidi il paese e l’esempio di Necci L’uscita del libro di Luigi Bisignani ha spinto i media a scatenarsi per l’ennesima volta sul tema dei “poteri forti” e dei “poteri occulti”. La lettura è sempre la solita: l’Italia è in crisi perché c’è chi ha accumulato troppo potere e lo usa per farsi i fatti suoi. Peccato che il problema italiano sia, al contrario, la debolezza, per non dire l’inesistenza, dei poteri. A cominciare da quello politico e istituzionale, marchiato a fuoco da un tasso di indecisionismo senza eguali nei paesi più avanzati. E per finire con il potere economico e finanziario, piegato da vecchie guerre intestine, dalla scomparsa dei grandi gruppi e da una crisi recessiva senza precedenti. Poteri deboli, non forti. Leggi anche Per Confindustria e Sole 24 Ore l’assalto dei magistrati all’Ilva è una questione di secondo piano - La grande coalizione si fa piccola davanti alle toghe che assaltano l’Ilva Enrico Cisnetto 31 MAG 2013
I still am Non c’è nulla di eroico. Ma per dirla con Jeffrey Tate, che fu a colloquio con il Foglio cinque anni fa, “ho sempre avuto paura che la mia forza fisica potesse scomparire”. Quella di James Levine non è dunque la storia di Adrian Leverkuhn, il protagonista del “Doctor Faustus” di Thomas Mann che scambia con Satana la grandezza dell’arte col dolore. Piuttosto è come se, attraverso la musica, il maestro Levine abbia cercato di ristabilire l’eguaglianza impossibile, ansioso di riacquistare la bellezza perduta. Contro tutti i pronostici, “Levine is back”, scrive sul New York Times Anthony Tommasini, il gran sacerdote della critica musicale americana. 21 MAG 2013
Riforme all’americana Finita l’emergenza dello spread alle stelle tra Btp italiani e Bund tedeschi, anche grazie alle riforme del governo Monti, in questa fase ogni partito sembra voler sfoggiare nel dibattito pubblico la sua “riforma strutturale” preferita. Nessuna novità, a questo proposito: il centrosinistra rimane mosso da un istinto punitivo verso ricchezza e risparmio, il centrodestra vuole alleviare il fardello fiscale ma non sempre si concentra su quei fattori che più garantirebbero mobilità e crescita, sindacati e Confindustria invece si battono come un sol uomo per attingere ai soldi pubblici (che siano sussidi alle imprese o sgravi per i neoassunti poco importa, purché non si debbano rispettare condizionalità esigenti, come dimostra l’accordo al ribasso tra le parti sociali sui fondi per il salario di produttività). Redazione 21 MAG 2013
Il ministro e il professore Ferrara. Discuteremo anche dell’agenda del governo Letta, ma la cosa più interessante è fare una discussione – senza aver paura del termine – “ideologica”, cioè dare forma a un problema che è il seguente. Si possono fare molte cose: ridurre le tasse e la spesa, oppure si può aumentare la spesa. Il Nobel americano Paul Krugman vuole che si assumano in grande quantità insegnanti e operatori, che si faccia ricorso alla spesa pubblica per contrastare la crisi. Poi si può considerare il welfare come un’acquisizione europea intangibile o lo si può riformare in tanti modi diversi. Si può ridimensionare l’austerità che pure qualche risultato inizia a portarlo, vedi in Grecia o anche il ridimensionamento dello spread come indicatore finanziario della salute della finanza pubblica in alcuni paesi del sud Europa. Redazione 17 MAG 2013