Occupy Christmas Quando l’America ha scoperto la parola “occupy” forse nessuno immagiva che avrebbe avuto tanto successo, ché il lemma, assai datato nel vocabolario europeo, è una dichiarazione trasversale che si applica tanto alle cose quanto a concetti astratti e feste comandate. Si occupano parchi, strade, semafori, parlamenti, scuole, metropolitane, porti, banche, incroci, palazzi, banchine, moli con la stessa nonchalance con cui si occupa l’avidità, l’ingiustizia, il giorno del Ringraziamento, la carta di credito, l’età pensionabile, il mutuo, la fede (la ragione è già stata ampiamente occupata nei mesi scorsi). Redazione 24 DIC 2011
Chi ha paura di Babbo Natale? “Ho smesso di credere a Babbo Natale quando ne ho incontrato uno ai grandi magazzini e mi ha chiesto l’autografo”. Non tutti sono fortunati come Shirley Temple, la diva mocciosa che stroncò la carriera di Graham Greene come critico cinematografico (scrisse sullo Spectator che le gambe e le gonnelline della povera bimba milionaria avevano una certa attrattiva sugli uomini di mezza età, fu denunciato per calunnia). Agli altri bambini americani tocca fare la fila, sedersi sulle ginocchia del vecchio con la barba bianca, attendere il clic della macchina fotografica. Mariarosa Mancuso 24 DIC 2011
Vista da dietro Il senatore repubblicano e ciccione che dà della culona alla first lady democratica e palestrata è uno di quei pettegolezzi che il giornalista collettivo non si lascia sfuggire facilmente, soprattutto sotto Natale, quando le cattiverie gratuite si notano il doppio. Un’occhiata ai fatti, innanzitutto: qualche giorno fa, il corpulento senatore del Wisconsin Jim Sensenbrenner passeggiava per il lounge dell’aeroporto di Washington; parlava al telefono a voce alta, molto alta. Redazione 23 DIC 2011
Qui Radio Londra Il senso del Natale e la cura dei bambini Guarda tutte le puntate di Qui Radio Londra Redazione 23 DIC 2011