Dall’Ohio al Pirellone Sembrava l’Ohio, invece è il Varesotto. Sembrava l’Ohio, perché ci sono le elezioni e a qualcuno il paragone era venuto subito in mente: la Lombardia sarà l’Ohio d’Italia, lo swing state, la regione ballerina, chi vincerà qui le elezioni per il Senato avrà vinto la partita anche a Roma. Perché la Lombardia elegge 49 senatori, e con i 24 del Veneto e i 25 della Sicilia costituisce il pacchetto di mischia determinante per costruire la maggioranza della Camera alta – che Senato delle regioni ancora non è, e probabilmente non sarà mai, ma intanto già si comporta come tale in base a una cervellotica legge elettorale. Leggi Casini: "Tra Pdl e Lega è l'accordo della disperazione" 08 GEN 2013
Basta stupidi cinguettii, evviva la Merkel che a Twitter fa “cucù!” Mica si può del tutto escludere di poter dire qualcosa di memorabile in 140 battute – genere: “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò…” ecc. ecc., “Obbedisco!”, “Tu quoque, Brute, fili mi?” (più o meno quello che va ripetendo Bersani a Monti), “Non chiederti cosa fa lo stato per te, ma chiediti cosa fai tu per lo stato”, “Il Papa? Quante divisioni ha?”, “Sarò un Presidente operaio”, fenomenale questa, ecc. ecc. – ma non è facile. Se non si è Oscar Wilde o Karl Kraus, o almeno uno dei Simpson, dallo stitico cinguettio sarebbe meglio tenersi alla larga. Stefano Di Michele 08 GEN 2013
Il buono e il cattivo Icardi, da scarto del Barcellona a eroe di Genova In Italia ha segnato la giornata su un doppio fronte. A San Siro, dove Bojan è entrato in campo cambiando un pomeriggio del Milan che pareva di sola fatica. A Torino, soprattutto, dove Mauro Icardi ha incrinato le certezze della Juventus con una doppietta che ha consegnato la vittoria a una Sampdoria andata in svantaggio e ulteriormente azzoppata da un'espulsione. Tutt'altra giornata quella invece vissuta da Estaban Cambiasso, altro argentino. Lui non si è mai tirato indietro di fronte alle responsabilità e così, di fronte a una difesa azzerata da infortuni e squalifiche, ha detto sì a un utilizzo da centrale. Sandro Bocchio 07 GEN 2013
Numero uno: “Il telefono non è tuo”. Pedagogia applicata all’iPhone E’ il mio telefono. L’ho comprato io. L’ho pagato io. In definitiva te l’ho prestato. Sono o non sono la migliore? E’ il primo dei diciotto punti contrattuali che il figlio tredicenne di una madre iperattiva ha trovato allegati, per la sottoscrizione, al proprio notevole regalo di Natale: un iPhone. Il suo primo iPhone. Come la prima bicicletta, le prime scarpe con il tacco che fanno camminare dondolando: è un momento importante, di passaggio, ed è anche un atto di fiducia. 03 GEN 2013
La terza via Così si può salvare la politica Grazie all’Imu e agli aumenti di prezzo per ogni tipologia merceologica esistente o immaginabile abbiamo avuto sante feste tristi, obbligatoriamente ossequienti al recente, reiterato auspicio del Papa perché non venissero dedicate a quei consumi che saziano i sensi ma dannano le anime. Ha resistito solo il cenone natalizio, le paranze hanno arato a strascico tutti i mari d’Italia, rischiando serie multe, per soddisfare l’abbondante richiesta. Forse ha tenuto la vendita di iPad e telefonini vari – gli sms sono utilissimi per dribblare la malinconia della solitudine – ma il segno del meno ha preceduto le altre statistiche natalizie. Angiolo Bandinelli 03 GEN 2013
Il freddo che fa nella Lega tra offerte del Cav. e “quadra” del cerchio Sopravvivere al cerchio magico ma non trovare più “la quadra”, che era prerogativa solo del Capo. Prerogativa di sintesi interna che alla fine metteva capo all’alleanza esterna, vincente o suicida che fosse. Ora l’estenuante trattativa-non trattativa con il Pdl, resistenza a oltranza o resa a distanza che sia alle pressanti offerte di Silvio Berlusconi per tornare insieme è invece lo specchio crudele del vicolo cieco, della quadratura impossibile, in cui la Lega di Roberto Maroni si trova. L’incontro di fine anno con Berlusconi, per quanto Maroni avesse mandato avanti il governativo Roberto Calderoli, è stato una fumata nera. 03 GEN 2013
Gli italiani guardano la tv, ergo sono poveri. Balle statistiche Fuga dalla tv”. Titolo frequentissimo, in vari momenti dell’anno, soprattutto nelle inchieste dei gruppi editoriali senza televisioni. Svolgimento dell’inchiesta: nessuno più guarda la televisione, quella generalista poi proprio neanche per sbaglio. “Tutti davanti alla tv”. Postilla: perché c’è la crisi economica. Titolo frequentissimo nei giornali del 2 gennaio a commento dei risultati di ascolto di RaiUno e di Canale 5 la sera del 31 dicembre nei tradizionali programmi di fine anno, quelli con le canzoni e il conto alla rovescia. Il primo caso fa parte delle sfide per il mercato editoriale, il secondo delle balle statistiche (di ispirazione pauperista) che quest’anno partono con allarmante anticipo. Giuseppe De Filippi 03 GEN 2013
Frustata di Natale La pigrizia riformista di Hollande preoccupa il Fmi In una Washington già deserta per le vacanze appena cominciate, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha pubblicato il rapporto di sorveglianza annuale sulla Francia il venerdì pomeriggio a ridosso del Natale. Contravvenendo a una sua prassi, non lo ha condiviso con la stampa con l’usuale margine di anticipo rispetto alla pubblicazione online, pur offrendo una conference call in cui potere chiedere chiarimenti e fare domande. Un altro dettaglio, anch’esso non insignificante, è che questa conferenza stampa telefonica si è tenuta il giorno di Santo Stefano. Cosa c’è dietro questa apparente strategia di “insabbiamento”? Domenico Lombardi 02 GEN 2013
Te Deum con Monti "Con gratitudine formulo i migliori auspici al presidente della Repubblica italiana e all’intera nazione”. A Capodanno, sulla politica italiana basta e avanza. Nella Giornata mondiale della pace, del resto, quel che Benedetto XVI aveva da dire sui valori non negoziabili che gradirebbe fossero custoditi dai governi – “leggi e misure che attentano alla dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia” e “la struttura naturale del matrimonio” – lo aveva già messo nero su bianco nel suo messaggio. Leggi Di chi è nemico Mario Monti di Giuliano Ferrara - Leggi Monti: "So quello che va fatto per l'Italia" Redazione 02 GEN 2013