No, il frullatore no Non può essere vero. E “rimborso frullatore per ministro” è la prova che si tratta di un esercizio retorico à la page, che celebra la moda degli elenchi applicandola ai libri contabili. Le spese segnate nel computer di Diego Anemone sono una di quelle cose scintillanti alla Nick Hornby, corredate da lunghe digressioni sul confronto tra un semplice frullatore e un vero robot da cucina, non vere elargizioni fatte a favore di ministri, cardinali, parenti di ministri, monsignori. Leggi Per avere un bel terrazzo bisogna pagarselo col mutuo di Annalena Lettori del Foglio on line , cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner , Twitter o Facebook 26 MAG 2011
Che cosa si beve a Milano Milano è diventata all’improvviso una città estremista abbandonando la lunga tradizione di egemonia moderata e del ceto medio? Nella foga di una campagna elettorale un po’ sgangherata se ne sono sentite di tutti i colori. Sergio Soave 25 MAG 2011
Signori della Corte Sempre più ardua la via tra rigore tremontiano e crescita indispensabile Il rigore è cominciato e per la prima volta l’anno scorso si è ridotta davvero la spesa pubblica. La crescita ancora non c’è, è ancora asfittica. Anzi, se continua così questa legislatura si chiuderà con una perdita di prodotto nazionale pari a 160 miliardi rispetto alle stime del 2008. Dopo l’Istat lunedì, anche la Corte dei Conti si lancia in scenari e prescrizioni. Leggi Ecco quello che c’è di vero nei dati Istat e nei rilievi dei Mr. rating - Leggi Giudizi fallibili Redazione 24 MAG 2011
Il ganzo Giulio di Palermo C’è sempre un istante, quando si è piccoli e si gioca a pallone, in cui il mister, dopo giorni e giorni di allenamenti sfiancanti, di esercizi estenuanti, di addominali snervanti, di gradoni massacranti e di interminabili corse sul terriccio pietroso degli squallidi campetti di terza categoria, decide che è arrivato il momento di fermarsi un attimo, di interrompere la preparazione atletica e di cominciare a tirar fuori quello che tutti sognano dal primo minuto del primo allenamento del primo giorno di scuola calcio: gli undici numeri. 14 MAG 2011
Nel pentolone della Lega Anche se nessuno al quartier generale lo ammette pubblicamente, la nomenclatura della Lega attende l’esito delle elezioni amministrative con il fiato sospeso. Umberto Bossi alza i toni, fa sapere al Cavaliere suo alleato che la Lega ha ormai in mano il paese, non perde occasione per manifestare apprezzamento per Giorgio Napolitano, la sua discesa a Bologna, in compagnia di un Giulio Tremonti quantomai in sintonia, è stata una prova di forza politica che ha atterrito non poco la sinistra locale. Cristina Giudici 11 MAG 2011
Giocare a calcio a Guantanamo I soldati fuori servizio se ne stanno appollaiati davanti al bancone con gli occhi gelatinosi ad alimentare l’epica della sbronza militare, compito tanto più urgente per chi è confinato nell’angolo di un’isola da cui gli Stati Uniti non comprano nemmeno l’acqua corrente. Due di loro si sforzano di rimanere composti e dicono che da qualche parte a Guantanamo stanno costruendo una piscina e un campo da football per i detenuti del carcere speciale, che sulle prime suona come un messaggio autopromozionale. Leggi la prima puntata Meno male che Guantanamo c'è - Leggi la seconda puntata Fair trial per il jihadista 05 MAG 2011
Quando eravamo libici Aprile 1941, ultimo giorno a Tripoli, è scritto con una grafia tormentata sul retro di una fotografia formato cartolina. La parola “ultimo” è in stampatello, come se fosse pronunciata con un tono più alto, come se fosse urlata. La scritta non è contemporanea alla fotografia. E’ a biro e le penne a sfera, nel ’41, Jozsef Biro non le produceva ancora. Se è necessaria c’è una conferma: la scritta ricopre anche una zona in cui uno strato della carta è stato strappato. Leggi C’è più guerra che trattativa nei piani libici dell’Europa Sandro Fusina 05 MAG 2011
Napoli e il primo Pd senza manette C’è un magistrato, un prefetto, un imprenditore, un avvocato, un ingegnere e un ex ministro… Mmmm, no. C’è uno scrittore, un professore, un ex governatore, uno spezzino, un salernitano, un napoletano… Mmmm, no. C’è un presidente, un imputato, un penalista, un indagato, un segretario, uno studente… Mmmm, no, non ci siamo proprio. Ecco, diciamola tutta. Leggi Il Pd, il caso Napoli e le conseguenze surreali dell’eterodirezione di Saviano - Leggi Storia della grande fuga dal Pd 28 APR 2011
I tormenti di Emma Quando venne eletta, i più la etichettarono “lady d’acciaio”, non solo per mancanza di fantasia visto che l’azienda di famiglia tratta proprio con i derivati del ferro e del carbone, ma per il suo piglio di guerriera tutta d’un pezzo. Ben presto, però, come l’amazzone Bradamante sotto l’elmo e il bianco pennacchio, Emma Marcegaglia rivelò un carattere sì fiero, ma trepidante, non alieno da passioni, smarrimenti e incertezze. Umana troppo umana, al pari del personaggio ariostesco (sarà perché Ferrara e Mantova sono così vicine). Emancipatasi dal mentore Montezemolo; attratta dalla malia di un Berlusconi che la tratta da figlioccia e ripete: “Il mio programma è esattamente come il tuo”. Stefano Cingolani 17 APR 2011