Un outsider per il Fmi Chissà cosa pensano ad Atene – dopo che ieri Standard & Poor’s ha tagliato ancora il rating della Grecia da “B” a “CCC” (il peggiore al mondo) segnalando l’accresciuto timore di un default – dell’ultima candidatura arrivata per la guida del Fondo monetario internazionale (Fmi), quella dell’israeliano Stanley Fischer. Alla metà degli anni 90, pur di convincere il governo di Seul a ripulire i bilanci delle banche coreane, Fischer, allora vicedirettore generale del Fmi, fece ricorso a una boutade da salotto parigino: “Sa cosa disse il generale Liautey al suo giardiniere? Ugo Bertone 13 GIU 2011
Il grande viaggio di Semprún La scrittura o la vita. Sembra un dilemma ozioso da letterati o da esteti, tra un Mallarmé per il quale tutto ciò che esiste è destinato a finire in un libro e un Rimbaud che volta le spalle allo scrittoio e si lancia a trafficare armi in Abissinia. Ma per chi abbia attraversato l’universo concentrazionario e i suoi campi, la scelta tra la scrittura e la vita può caricarsi di ben altra pena, di ben altro rovello. Guido Vitiello 09 GIU 2011
Così l’inventore del Facebook cinese sogna di rottamare i “like” di Zuckerberg Chi è stato recentemente al Salone dell’Auto di Shanghai racconta di essere rimasto colpito soprattutto dalle imitazioni di auto occidentali: simil-Bmw, simil-Mercedes, ma la Cina probabilmente è stufa della fama di replicante. Anche nel campo dei social network, dove da qualche anno spopola RenRen, il più utilizzato nell’ex impero celeste (117 milioni di utenti, il 30 per cento degli internauti cinesi), che sta per essere quotato al Nasdaq di New York. Michele Masneri 28 APR 2011
Madame Vaticano Nel 1934 le uniche sottane che lavorano in Vaticano sono quelle dei preti. Per questo quando Papa Pio XI decide di assumere Hermine Speier inizialmente col compito di “riordinare l’archivio fotografico dei nostri musei” in molti gridano allo scandalo. Mai prima di quel momento un Pontefice ha osato tanto. E’ vero, nel 1922 lo stesso Pio XI porta con sé nel palazzo apostolico come governante Teodolinda Banfi. Ma un conto è assumere una donna per sbrigare le faccende di casa. Paolo Rodari 18 APR 2011
Le centrali reggono o no alla tempesta? I media si dividono nel racconto Nuova Chernobyl o falso allarme? Le esplosioni alle centrali di Fukushima e Onagawa hanno scatenato in tutto il mondo una vasta riflessione sull’affidabilità dell’atomo. Dopo aver lottato per tre giorni contro i guasti ai reattori, Tokyo ha chiesto soccorso all’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Intanto, gli analisti cominciano a posizionarsi secondo una linea di frattura segnata, comunque, dalla cautela. Redazione 15 MAR 2011
Tutti gli interventi dei lettori sulla scuola Purtroppo, pur nella più trita retorica che lo distingue, il PresDelCons ha ragione: la scuola pubblica italiana non è messa per niente bene. Il livello più scandaloso è, secondo la mia esperienza, quello toccato dalle medie superiori; ho frequentato un importante Liceo scientifico di Cagliari ed ho avuto la fortuna di avere dei buoni insegnanti (almeno alcuni, ma altre classi, la maggior parte, si trovavano (e si trovano) in condizioni terribili dal punto di vista didattico a causa di professori svogliati fino all'incredibile ed a volte persino del tutto impreparati. Redazione 10 MAR 2011
Pubblica o privata? Nelle storie dei lettori il bipolarismo di fatto del nostro sistema educativo Al direttore - Sono un insegnante di musica in una scuola secondaria di primo grado paritaria di Roma. Riporto qui di seguito una lettera recapitata a me e a tutti i miei colleghi (i due terzi dei prof. abbiamo sotto i 30 anni) dalla mamma di un ragazzo di terza media alla fine dello scorso anno scolastico: “Sin dal giorno della consegna delle schede avevamo notato un’atmosfera particolare. I nostri ragazzi, in bermuda e canottiera, avevano salutato con allegria l’agognata ammissione agli esami. Tutti sorridevano. Non so se sia stata unicamente una mia percezione, ma si respirava, oltre alla naturale tensione del ‘giorno prima degli esami’, qualcosa di ben diverso". Redazione 02 MAR 2011
E vai col burka burka Nella mutazione extralinguistica del K, da Kossiga al K Krepi, con il secondo qui non usato per far prima ma per mandare meglio a quel paese, non c’è una variabile del linguaggio ma la solita cara eversione. Con detonazione erotica. E’ una fior di laureata che sta digitando sul proprio display “Spero k krepi kon le tue troie”, non una pollastra svampita. E’ una consapevole manipolatrice di parola e di conseguente volontà che sta fabbricando l’invettiva. Leggi Per la Repubblica dei puritani il corpo di Sara Tommasi è senza diritti di Lanfranco Pace - Leggi Inchiesta fra ragazze sulla questione delle mutande di Annalena Benini 13 FEB 2011