The New Right L’intuizione dei liberali Usa secondo Alesina: assaliti dalla diseguaglianza e da Piketty, trovano la classe media. Marco Valerio Lo Prete 14 GIU 2014
La verità della superbanca La crisi mondiale ha colto l’Italia “controtempo”: il nostro paese era già in condizione “semistagnante” dalla metà degli anni 90. Inoltre l’Italia è parte integrante di un’Unione monetaria che dal 2010 al 2012 ha attraversato “una crisi eminentemente politica”. Marco Valerio Lo Prete 07 GIU 2014
I geni asiatici In Giappone li chiamano i “nana-roku sedai”, letteralmente quelli della generazione del ’76. Hanno vent’anni in meno del loro premier, Shinzo Abe, che gli ha promesso che farà uscire il Giappone dalla stagnazione economica e culturale in cui versa da vent’anni. E sono in molti a credere che dove non arriverà l’Abenomics arriveranno loro, i nana-roku sedai. Qualche giorno fa Devin Stewart, senior fellow del Carnegie Council, ha scritto un articolo su Foreign Affairs sulla generazione giapponese del cambiamento. Scrive Stewart che i nati dopo il 1976 in Giappone sono i veri riformatori liberali, e saranno gli autori di quel mutamento che libererà la società nipponica dalle sue rigide strutture. 07 MAG 2014
Speciale online - Economia e religione Ecco cosa pensi del matrimonio se sei statalista in economia Nel dibattito che si è avuto sul Foglio intorno al libro dell'economista francese Thomas Piketty, "Il Capitale nel XXI Secolo", a un certo punto è sollevata la questione se ci sia davvero chi conosce la soluzione pratica dei problemi emersi, messo che li si sia davvero messi fuoco. Se anche fosse vero che si ha una ineluttabile concentrazione della ricchezza nel corso del tempo, che cosa si fa? Si fa nulla, perché così la macchina della crescita non si inceppa, oppure si tassa per ritrovare il consenso - e se sì, quanto e che cosa? Leggi anche Ferrara Il capitalismo è il peggiore sistema sociale ad eccezione di tutti gli altri - Ferrara Oggi il mio eroe è un privilegiato che non si vergogna di sé - Salvati Il nervo scoperto degli Stati Uniti - Zingales Contro l'elisir egualitarista, un antidoto - Masneri Keynes pour tous - Cingolani Egalité? Lasciar fare gli animal spirits Giorgio Arfaras 05 MAG 2014
Chi rallenta il miracolo messicano del “renziano” Peña Nieto Il ministro delle Finanze del Messico, Luis Videgaray, ha fatto l’università al Mit di Boston. E’ un fatto strano per un paese, il Messico, la cui intellighenzia ha studiato tutta a Harvard o a Yale. Gli ultimi presidenti hanno tutti almeno un master in una delle due università americane – e per la leggenda nera dell’opposizione di sinistra questa è una delle prove più stringenti che chi comanda a Città del Messico è servo dei gringos. Alcuni dei predecessori di Videgaray (compreso l’attuale governatore della Banca centrale) hanno studiato nella Chicago dell’ortodossia liberista, ma mai nessuno al Mit. Redazione 04 MAG 2014
Se Piketty pikiava Da un commissariato di Parigi per un lungo interrogatorio dopo una denuncia per “violenza coniugale” contro la compagna, alla Casa Bianca per essere ricevuto con tutti gli onori come nuovo eroe dei liberal americani. Il percorso di Thomas Piketty, l’economista francese diventato una star negli Stati Uniti grazie al suo libro su – o meglio contro – “Il Capitale nel XXI secolo”, potrebbe ispirare gli sceneggiatori delle migliori serie televisive americane. Figlio di borghesi sessantottini che passati da Lutte Ouvrièr all’allevamento di capre nell’Aude. Primo della classe alla Scuola normale superiore. Dottorato preparato alla London School of Economics. David Carretta 26 APR 2014
La repubblica di Assad Nel luglio 2012 andai in Siria perché stava scoppiando la battaglia di Aleppo, la città più grande del paese. I soldati di Assad si stavano ritirando dal confine settentrionale, varcarlo era più facile di prima – in quella zona si poteva ormai fare senza un timbro del governo sul passaporto – e giornalisti da tutti i paesi stavano entrando dalla Turchia. Sull’aereo tra Istanbul e Antiochia incontrai Lorenzo Cremonesi, del Corriere. C’eravamo tutti, tranne quelli di Repubblica. Una giornalista di quel quotidiano, Alix Van Buren, proprio in quei giorni stava chiedendo un’intervista al presidente siriano Bashar el Assad attraverso alcuni contatti nello staff presidenziale di Damasco e non voleva che i reportage dal fronte su a nord interferissero con la richiesta fatta al governo siriano. 11 APR 2014
Wes in Wonderland Scegli qualcosa che ami fare e fallo per il resto della tua vita”. Se lo sente dire – all’inizio di “Rushmore” – il quindicenne Max Fischer, ragazzino prodigio che in seconda elementare aveva scritto un atto unico sul Watergate. Alla Rushmore Academy entra grazie a una borsa, invece di studiare il programma fonda club filatelici, allena squadre sportive, si dedica all’astronomia e all’apicoltura, fa esercizi di calligrafia. Wes Anderson ne approfitta per riempire lo schermo di costumi e attrezzerie tra lo stravagante e il retrò (blazer con cappuccetto rosso, mazze da lacrosse, tavoli da backgammon, un libro con le imprese del comandante Jacques-Yves-Cousteau). Mariarosa Mancuso 04 APR 2014
Quirinale, che sorpresa! Felici gli anni, quando c’era la riserva sottomano – il Gran Notabilato, i Cesare Merzagora a disposizione, i Giovanni Leone sottomano, persino Scalfaro nell’emergenza bombarola e stragista, e l’europeista Ciampi, per ben figurare con Azeglio continentalmente. E anche Napolitano – sempre il sublime raffinato notabilato, cui il Palazzo che fu del Papa e poi del re quasi sempre si consegna (non abbastanza consegnato al ruolo, né ancora votato alla vigna umbra, era allora D’Alema, come invece il sublime notabile numero due della storia repubblicana, Luigi Einaudi, che poteva vantare applicazione al barolo in quel di Dogliani: la proprietà di qualche filare sempre a un’aura di benemerito Cincinnato avvicina). Stefano Di Michele 30 MAR 2014