la festa dell'ottimismo

Valditara: "Ecco i pilastri della nostra scuola, dall'istruzione tecnica al voto in condotta"

Il ministro dell'Istruzione e del Merito alla Festa dell'ottimismo: "La scuola del merito è la scuola che personalizza la formazione. Con Agenda sud mettiamo 325 milioni su 245 scuole di frontiera""

"La scuola del merito è la scuola costituzionale", dice il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara alla Festa dell'Ottimismo del Foglio, rispondendo al vicedirettore Maurizio Crippa a proposito del nuovo nome del suo ministero deciso dal governo Meloni. "La scuola costituzionale rompe con i vecchi modelli come quello gentiliano. Giorgio La Pira diceva che la differenza fra il regime fascista e quello repubblicano è nel significato attribuito alla persona: al servizio dello stato nel fascismo, servita dallo stato nella repubblica. La scuola costituzionale mette allora al centro la persona dello studente. Personalizzare la formazione significa concepirla come un abito sartoriale, su misura: individua talenti e abilità dei singoli studenti e li valorizza, caso per caso".

"L'idea dello studente tutor, con una formazione avanzata, serve a valorizzare i compagni", prosegue il ministro dal palco di Palazzo Vecchio. "Serve a colmare ritardi e determinare accelerazioni, per chi è più avanti e rischia di venire rallentato. La scuola costituzionale si fa carico di tutte le differenze, contro ogni discriminazione".

Alla domanda sul merito del docente, oltre al merito dello studente, Valditara risponde così: "Ridare autorevolezza alla figura del docente significa per esempio mettere a disposizione l'avvocatura dello stato per i docenti vittime di aggressioni a scuola, poi l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, tornare al voto di condotta, selezionare i docenti tenendo conto delle capacità didattiche. Dopo il tirocinio serve una lezione simulata. La carriera del docente così come formulata del vecchio governo era demagogica, ma il docente orientatore, il docente tutor, una specializzazione ulteriore sono invece buone idee. Poi la formazione in servizio, con premi e valorizzazione economica da stabilire in accordo con sindacati".

A giugno è stata approvata l'Agenda sud: dati Invalsi e test Pisa "segnalano un'Italia spaccata in due fra nord e sud, non ci sono le stesse opportunità formative ed è una grande ingiustizia. Per riunire il paese bisogna iniziare dalla scuola. Grazie agli Invalsi abbiamo individuato 245 scuole di frontiera del Mezzogiorno, per investire 325 milioni con Agenda sud: più insegnanti, scuole aperte di pomeriggio, didattica nuova. Formiamo docenti per affrontare le situazioni complesse".

Agenda sud insieme a "tutor, istruzione tecnica professionale e voto in condotta: questi sono i nostri quattro pilastri di una scuola per tutti".

L'istruzione tecnica è stata a lungo un tabù nel nostro paese, sottolinea Maurizio Crippa. "L'ultima relazione dell'Ocse segnala che lo sviluppo passa attraverso l'istruzione tecnica professionale, ed è l'Ocse che ci dice di investirci di più. I posti di lavoro disattesi perché non ci sono i tecnici è un crimine che commettiamo nei confronti dei giovani. Dunque ecco la riforma della filiera dell'istruzione tecnica: laboratori, alternanza scuola-lavoro, apprendistato formativo". Quando va a regime? "E' all'esame del Parlamento, contiamo di attuarla dal 2024-25". Così come l'altra riforma sempre al vaglio del Parlamento: "Dobbiamo cambiare radicalmente l'istituto della sospensione. Che senso ha tenere a casa un ragazzo colpevole di una trasgressione? Ci vuole più scuola, non meno scuola. I ragazzi hanno bisogno di capire perché, per esempio, il razzismo e il bullismo sono cose gravi. Capire cos'è la solidarietà, il servizio a favore dell'altro".