Editoriali

Valditara più progressista di Landini: scuole aperte d'estate. Ma la Cgil dice no

Redazione

Basta una dichiarazione a far scattare il segretario del sindacato: "Se davvero il ministro vuole aiutare le famiglie, aumenti gli investimenti in istruzione". E il tic ideologico prevale anche sulle buone idee

In un paese impantanato nei pregiudizi ideologici dovrebbe essere una buona notizia per tutti che il ministro dell’Istruzione e del Merito – pregiudizialmente bollato come un conservatore, o peggio, come colui che  vuole riportare indietro le lancette della storia e della scuola – avanzi, col favore dell’estate e non delle tenebre, una proposta tipicamente “progressista”, anzi proprio una di quelle richieste che da sempre è la sinistra a portare avanti: tenere le scuole aperte d’estate. In un’intervista, Giuseppe Valditara ha affermato: “Le famiglie hanno bisogno di aiuto concreto” e ha ipotizzato di tenere aperte le scuole in estate, non come un parcheggio sociale ma per favorire recupero e apprendimento soprattutto agli studenti in difficoltà. La base sarebbe “volontaria”, ma ovviamente è prematuro cercare dettagli per quella che al momento è soltanto una dichiarazione interessante. E che dovrebbe piacere al di là delle posizioni politiche: le scuole chiuse per due (o tre) mesi sono da sempre un male denunciato dal mondo scolastico progressista. 
Ma siccome siamo in un paese impantanato nei pregiudizi ideologici e ancor più corporativi, ecco che a stretto giro è arrivato il niet di Maurizio Landini, che probabilmente ha più a cuore la tutela delle ferie dei suoi iscritti, ma che senza dubbio non ha chiara la disposizione dei problemi. “Si è svegliato solo oggi?”, ha commentato rivolto al ministro: “Pensi ad aumentare i numeri dei docenti, basta tavoli finti, faremo sciopero generale”. Annunciare uno sciopero della scuola a luglio è grottesco. Ma soprattutto, poiché lui stesso ricorda che “siamo il paese con il più alto tasso di abbandono scolastico, con il minor numero di laureati e diplomati”, dovrebbe essere il primo a salutare l’idea di una migliore efficienza, che implica anche un diverso modo di interpretare il servizio. Invece, le uniche richieste che vengono dalla Cgil sono le solite: “Se davvero Valditara vuole aiutare le famiglie, aumenti gli investimenti in istruzione e metta le risorse per il rinnovo contrattuale”. Cambiare prospettiva, mai.

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