Andrea Costa (Ansa)

cattivi scienziati

L'endemia, i rischi di Omicron 5 e le parole sbagliate del sottosegretario Costa

Enrico Bucci

“Oggi gli italiani hanno bisogno di messaggi positivi e rassicuranti”, dice l'esponente del ministero della Salute. Ma i cittadini hanno bisogno di verità su quello che li aspetta, non di essere trattati come sudditi o bambini. E i dati mostrano che l'aumento dei contagi avrà effetti sugli ospedali

Il sottosegretario alla salute Andrea Costa dichiara: “Convivenza è prendere atto che siamo di fronte ad una fase endemica, c'è l'innalzamento dei contagi che fortunatamente non sta producendo pressione sugli ospedali”. Intanto, l’uso del vocabolo “endemia” e dei suoi derivati continua a manifestarsi qui a vanvera, a significare che si tratti di una fase in cui il virus è meno pericoloso; a nulla è valso, evidentemente, ricordare come anche il colera, il tifo, la malaria, la febbre gialla, Zika ed altre parassitosi non proprio innocue siano endemiche. Soprattutto, si dà ad intendere che non vi sia un aumento di pressione sugli ospedali, nonostante la grande crescita dei contagi; il che, invece, è falso.

 

Il presidente nazionale del Servizio Sanitario di Urgenza 118, Mario Balzanelli, infatti, riferisce che “Ricominciamo a vedere cose che non vedevamo più: mentre le precedenti versioni di Omicron risparmiavano le vie aere inferiori, ora stiamo ricominciando a vedere le polmoniti provocate dalla Omicron BA.5, che riesce a raggiungere gli alveoli polmonari”, e che, in più, “si stanno riempiendo i reparti di malattie infettive”. Certo, siamo ancora in una situazione pienamente gestibile; ma la pressione è in crescita, al contrario di quanto afferma Costa, come testimonia anche il fatto che la crescita delle nuove ospedalizzazioni Covid ha portato in quattro regioni (Basilicata, Calabria, Liguria e Sicilia) a superare la prima soglia di attenzione del 15 per cento dei posti occupati in area non critica da pazienti Covid, mentre in una (l’Umbria) si è già superata la seconda soglia di attenzione, quella posta al 30 per cento dei posti disponibili.

 Del resto, il presidente dell’ordine dei medici, Filippo Anelli, nel rilevare come il prossimo mese avremo più morti di quello corrente, ribadisce nuovamente l’ovvietà che anche da queste pagine si cerca di spiegare da mesi, ovvero che molti infetti implicano comunque molti ricoveri, pur in presenza di un virus che provoca basse percentuali di ospedalizzazioni, perché “i numeri stanno diventando molto alti e questo si riverbera sulle persone che hanno altre patologie e sono più a rischio”. 


Perfino Roberto Speranza, il ministro di cui Costa è sottosegretario, ribadisce che avremo ricadute sugli ospedali; come si fa dunque ad affermare che non si sta avendo pressione?
D’altra parte, così come si era già discusso per il Portogallo, BA.5 sta portando ad un repentino aumento di casi, e quindi di ospedalizzazioni, in tutta Europa: in Francia, Le Figaro titola quindi che “tornano a salire i ricoveri per COVID”, in Spagna El Pais scrive che “il numero dei casi lievi continua a crescere a causa di due sottovarianti di omicron (BA.4 e BA.5) che possono infettare persone che hanno recentemente avuto la malattia e stanno producendo un notevole aumento dei ricoveri. Questo è ciò che i medici vedono nei loro pazienti e ciò che le statistiche sulla pandemia stanno attualmente riportando.”,  in Germania lo Zeit riporta che “a causa del forte aumento dei casi di infezione, è attualmente possibile riscontrare un numero maggiore di decorsi gravi, che si riflette nel numero crescente di ricoveri, ed infine in Gran Bretagna il Times scrive che per Jenny Harries, direttore generale del NHS, "Non sembra che [l'attuale] ondata sia ancora finita, quindi prevediamo che i casi ospedalieri aumenteranno. Ed è possibile, abbastanza probabile, che superino quelli della precedente ondata di BA.2" .

“Oggi gli italiani hanno bisogno di messaggi positivi e rassicuranti”, ci dice Costa. Innanzitutto, caro sottosegretario, i cittadini hanno bisogno di verità su quello che li aspetta, in modo da prendere responsabilmente alcune minime cautele, come uso appropriato delle mascherine al chiuso e quarantena dei positivi, oltre che test in caso di sospetto contagio. e dati solidi. Riguardo le rassicurazioni, hanno invece bisogno di sapere che per esempio le scuole si stiano attrezzando dal punto di vista della circolazione dell’aria, che le USCA siano attive e pronte, che gli antivirali si possano usare quando servono senza richieste, che il richiamo sia disponibile per gli ultrasessantenni e che il monitoraggio dell’epidemia continui in modo accurato, senza far saltare tutto come accade al momento. Soprattutto, hanno bisogno di una cosa: di non essere trattati come sudditi o bambini, ma come adulti responsabili, in grado di fronteggiare la realtà senza bisogno che la si tinga di rosa.

 

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