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Crescono i contagi e Omicron corre. Ma in Italia è record vaccinale

Le somministrazioni, in un giorno, hanno superato 686 mila dosi. Una buona notizia in vista del probabile passaggio di alcune regioni alla zona arancione e di quanto previsto dall'Oms: "La variante Omicron contagerà il 50 per cento degli europei entro due mesi"

Lunghe file in attesa di un vaccino. Gli hub sono pieni e osservando i dati pare che negli ultimi giorni in tanti, anche tra gli scettici, si siano convinti della validità dei vaccini e della necessità di farli. Anche incentivati dal decreto legge del 5 gennaio che ha introdotto, entro il primo febbraio, l’obbligo vaccinale per gli over 50, tempistica che permetterà entro la data del 15 febbraio di ottenere il green pass rafforzato. Una misura nata per convincere chi ancora indeciso e per provare a rallentare la curva di crescita dei contagi. Disposizione che, numeri alla mano, sembra funzionare. Colpisce, infatti, il trend positivo per le prime dosi e i booster: ieri le somministrazioni hanno superato 686 mila dosi, riferisce in una nota la struttura del commissariato straordinario per l’emergenza. La notizia più interessante è che tra queste ci sono ben 77.500 prime dosi, di cui 48 mila bambini e 22.500 over 50; mentre le terze dosi sono 550 mila.

 

Il record di vaccinazione avvenuto in questi giorni fa ben sperare. Stando al report del governo l’89,58 per cento degli over 12 hanno almeno una dose in Italia. Un bel traguardo, anche perché l’occupazione dei posti letto negli ospedali aumenta – in Italia è stata raggiunta la quota 27 per cento nei reparti ordinari e del 18 per cento nelle terapie intensive – ed è chiaro ormai, come affermato dall’Oms, che l’unica arma a disposizione per limitare il dilagare del virus è il vaccino. La variante Omicron ha infatti una capacità di diffusione tre volte superiore rispetto alla precedente, e l’Institute for Health Metrics and Evaluation prevede che di questo passo oltre il 50 per cento della popolazione europea, nelle prossime 6-8 settimane, sarà infettato. Il direttore dell’Oms Europa, Hans Henri Kluge, ha poi osservato come i tassi di mortalità pur restando stabili sono più elevati nelle nazioni con una minore diffusione della vaccinazione. 

  
È un bene dunque che in Italia nell’ultima settimana le prime dosi per gli over 50 siano raddoppiate e considerando che alcune regioni potrebbero a breve passare in zona arancione – dove ai non vaccinati non sarà possibile uscire dal comune se non per motivi di salute, necessità o lavoro – è auspicabile che ci sia un’altra conseguente corsa alla vaccinazione.

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