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Ritornano le regioni rosse in Italia. La situazione aggiornata

Giovanni Rodriquez

L'indice Rt è stabile a 0,99. Ecco chi entra in zona arancione e chi in zona rossa da domenica 28 febbraio

È stabile l'indice Rt in Italia a 0,99, stesso dato della scorsa settimana. Il range stimato è 0,93-1,03, con il margine superiore che rimane dunque superiore a 1, come la scorsa settimana.

 

Lombardia, Piemonte e Marche potrebbero entrare in zona arancione. In zona rossa invece la Basilicata. Stessa classificazione anche per il Molise che ha chiesto l’ingresso in zona rossa vista la situazione di crescita dei casi. Questo, a quanto si apprende sarebbe, l’esito del monitoraggio curato da Iss e Ministero della Salute relativo alla settimana dal 15 al 21 febbraio.

 

Nel monitoraggio si segnala come, dopo un iniziale lento peggioramento, l’epidemia “entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale”.

 

L’incidenza nazionale si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti, e supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti nella Provincia Autonoma di Bolzano (539,01 per 100.000 abitanti), e nella Provincia Autonoma di Trento (309,12 per 100.000 abitanti). Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti.

 

Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Sono 15 le regioni con un rischio alto o moderato. In particolare, cinque regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) rispetto alla settimana precedente hanno un livello di “rischio alto”. Sono 10 - contro le 12 della settimana precedente - le regioni con una classificazione di rischio moderato (di cui 5 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 6  - contro le 8 della settimana precedente - con “rischio basso”. Dieci regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre 9 regioni, 5 hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

 

Peggiora anche il numero di regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 regioni contro le 5 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.074 (erano 2.146 la settimana precedente); il numero di persone ricoverate in aree mediche è invece sostanzialmente stabile (18.463). “Tale tendenza a livello nazionale - si legge nel documento - sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive”.

 

In aumento il numero di regioni/dove sono state riportate allerte di resilienza (9 contro le 7 della settimana precedente). Due regioni (Lombardia e Piemonte) riportano molteplici allerte di resilienza.

 

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione, sono oggi 31.378 (erano 29.196 la settimana precedente), e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (29,4% contro il 29,8% della settimana precedente). Aumenta, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% contro i 33,7% la settimana precedente). Infine, il 20% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 14,5% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.

 

La situazione attuale, regione per regione

   

      

 

Cosa si può fare in zona gialla

     

Spostamenti liberi, ma rimane la limitazione notturna 
Durante la giornata ci si può muovere liberamente all’interno della regione. Dalle 22 alle 5 rimane la limitazione agli spostamenti (valida per tutte le regioni). Chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti ha il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di provincia. È consentito, inoltre, spostarsi verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, sempre tra le 5 e le 22, per un massimo di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi (esclusi i minori di 14 anni e i disabili). Dopo le 22 si può circolare solo per “comprovate esigenze” di lavoro, salute ed emergenze. Per provarlo, serve mostrare o compilare al momento del controllo l’autocertificazione. Per privacy non va indicata la persona da cui ci si sta recando. È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori Regione.

 

Bar, pasticcerie e ristoranti aperti fino alle 18 
Dopo le 18 e fino alle 22 solo asporto. Non si può consumare nelle vicinanze dell’esercizio commerciale. Non ci sono limiti di orario, invece, per la consegna a domicilio. Per quanto riguarda i negozi, sono sempre aperti, mentre i centri commerciali saranno chiusi il sabato, la domenica e nei festivi. Farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari che si trovano dentro i centri commerciali resteranno aperti.

 

Musei aperti, palestre e piscine ancora chiuse
Nelle zone gialle riaprono musei e mostre, dal lunedì al venerdì “con esclusione dei giorni festivi” e con ingressi contingentati.  Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono invee ancora sospese, così come gli sport di contatto. È consentito, al contrario, recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati per svolgere "esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli”.

 

Cosa si può fare in zona arancione

 

Spostamenti

Si può circolare liberamente all'interno del proprio Comune. Per uscire dal Comune, invece, è necessario avere delle ragioni legate al lavoro, alla salute o alla necessità, che dovranno essere sempre comprovate attraverso il modulo di autocertificazione. Rimane valido il limite di due persone non conviventi che è possibile ospitare nelle case private. Non rientrano però nel conteggio gli under 14 e le persone affette da disabilità o non autosufficienti. Chi abita in un comune con meno di 5 mila abitanti, gli spostamenti sono consentiti entro il raggio di 30 chilometri.

 

Attività fisica

Per l'attività motoria, come una passeggiata, si potrà spostarsi liberamente all'interno del proprio Comune, e per quella sportiva si potrà anche uscire. Palestre e piscine sono chiuse.

 

Negozi, bar, pasticcerie e ristoranti

Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico, come in zona rossa, ma possono lavorare solo con i servizi di asporto (sino alle 18) e consegna a domicilio (sino alle 22). I sono aperti i negozi, ma con limitazioni agli ingressi.

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