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L'indice Rt nazionale scende a 1,18. Locatelli: "Non replichiamo gli errori dell'estate"

redazione

Rinnovate fino al 3 dicembre le restrizioni per Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Il ministro della Salute Speranza ha firmato l'ordinanza per mantenere in vigore le misure fino alla scadenza del dpcm e estenderà la zona rossa all'Abruzzo

37242 nuovi contagi e 699 decessi 

Sono 37242 i nuovi casi di coronavirus registrati dal bollettino odierno di Protezione civile e ministero della Salute, a fronte di oltre 238mila tamponi processati. 699 i nuovi decessi, che in totale salgono a 48569 dall'inizio dell'emergenza. Sono 36 i pazienti in terapia intensiva aggiuntivi rispetto alla giornata di ieri (sono 3748 nel complesso). Il rapporto tra test e positività riscontrate sale risale al 15,64 per cento (ieri era al 14,46 per cento).

 

Iss: Rt nazionale scende a 1,18. Locatelli: "La trasmissione del contagio sta rallentando, ma non replichiamo gli errori dell'estate"

L'indice di trasmissione del contagio registrato nella settimana dal 10 al 17 novembre a livello nazionale è 1,18, in calo rispetto al valore rilevato nella settimana precedente (1,43). E' quanto emerge dal monitoraggio sull'andamento epidemiologico del contagio da Covid-19 compiuto dalla cabina di regia a cui partecipano l'Istituto Superiore di Sanità, il ministero della Salute e e i referenti regionali. Rapporto che è stato presentato quest'oggi nella conferenza stampa settimanale dal ministero della Salute.

 

 

Sempre l'analisi, nella settimana di riferimento 17 regioni avevano superano almeno una delle soglie critiche nel riempimento dei reparti di area medica o terapia intensiva. Mentre, dice sempre il rapporto, tre regioni "sono a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese". "L'epidemia si mantiene a livelli critici. Nella gran parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di rischio 2, con alcune in scenario 3. C'è necessità di mantenere in atto le misure adottate, e di adottare a tutti i livelli quelle misure raccomandate nel documento di prevenzione. Sapendo che ci sono alcune regioni a rischio alto da 3 settimane consecutive", ha commentato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro. "La strategia di diversificazione delle misure ha avuto una dimostrazione di efficacia. Questi indicatori di miglioramento, di decelerazione della curva devono essere un incentivo per essere ancora più stringenti e rigorosi. La strategia andrà avanti ancora per molti giorni. I dati sono indicativi di uno spiraglio significativo che si apre, ma è una ragione in più per insistere e non per deflettere dagli sforzi fatti, com'è successo quest'estate”, ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. "Dovrà essere un Natale responsabile, diverso da tutti gli altri, altrimenti vanificheremmo gli sforzi fatti", s'è premurato di aggiungere Locatelli. 

 

"La trasmissione sta rallentando come effetto delle misure prese", ma "l'incidenza è ancora elevata", è stato invece il commento di Gianni Rezza, dirttore della Prevenzione del ministero della Salute. "Le misure che sono in atto devono essere rinforzate, possono tenere a bada la circolazione del virus. Dobbiamo tener duro, perché gli indici di occupazione dei posti letto in terapia intensiva non sono positivi e la situazione può durare ancora a lungo", ha aggiunto Rezza. 

 

Rinnovate le misure per Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta

Attraverso un comunicato, il ministero della Salute ha precisato che per Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta le restrizioni adottate nelle scorse settimane sono state rinnovate fino al 3 dicembre, ferma restando la possibilità di una riclassificazione in corso d'opera. In sostanza, Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta resteranno in zona rossa e Sicilia e Puglia in zona arancione. Ma, com'è previsto dal dpcm del 3 novembre, il monitoraggio settimanale potrebbe in ogni caso permettere a queste regioni il cambio di zona di rischio in anticipo rispetto alla scadenza del 3 dicembre. 

Per adesso quindi il governo non comunica grosse novità. L'Abruzzo, ad esempio, si è autoimposto con decisione della giunta regionale la zona rossa ma formalmente rimane zona arancione. In serata il ministro della Salute Roberto Speranza la includerà nell'ultimo scenario di rischio. L’ordinanza sarà in gazzetta domani ed entrerà in vigore a partire dal 22 Novembre. In Puglia, il cui presidente Michele Emiliano ha chiesto restrizioni più forti nelle province di Bari e di Foggia, la situazione rimane legata a una valutazione dello scenario epidemiologico che avverrà nelle prossime ore. Nel pomeriggio tornerà a riunirsi la cabina di regia per il monitoraggio dell'epidemia da Covid-19, ma è improbabile che nuove ordinanze siano firmate in serata. 

 

De Luca: "Probabilmente non riapriremo il 24 novembre"

Per la Campania, "la riapertura per il 24 era una previsione ma noi non apriremo nulla se non avremo la sicurezza dal punto di vista epidemiologico. Abbiamo scelto una linea di rigore e di tutela della vita dei bambini, delle loro famiglie, dei loro compagni di scuola, manterremo una linea di rigore. Quindi, non anticipo nulla, ma è possibile, forse probabile che non si riapra quando abbiamo previsto di aprire, e comunque non riapriremo nulla se non abbiamo certezze dal punto di vista sanitario". Lo ha detto in diretta Facebook il presidente della Campania Vincenzo De Luca. "Avremmo dovuto anticipare la zona rossa, a livello nazionale, a ottobre. Avremmo evitato il caos che c'è stato nell'ultimo mese", ha aggiunto De Luca. Che ha ironizzato sulle restrizioni nella sua regione. "Più che una zona rossa il governo ha istituito una zona rosè". 

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