Il coronavirus certifica che Amadeus è ormai il “Comunicatore Unico Nazionale”

Il conduttore non è solo il volto di Rai 1, ma va bene per qualsiasi occasione. E il governo si affida a lui per sensibilizzare i cittadini sulle buone pratiche quotidiane che aiutano a contenere la trasmissione del virus

Michele Boroni

Ieri sera su Raiuno in fascia access prime time dopo un Tg1 più pacato e dai toni tranquillizzanti sul coronavirus, ecco che appare il nuovo spot istituzionale realizzato dalla Rai per il ministero della Salute dove Amadeus sensibilizza sulle buone pratiche quotidiane che aiutano a contenere la trasmissione della Covid-19. 

 

La cosa curiosa è che questa comunicazione istituzionale arriva dopo una serie di spot tra cui quello in cui Amadeus sostituisce il ballerino tedesco nella presentazione della nuova offerta telefonica del primo fornitore nazionale e prima dei “Soliti Ignoti”, programma condotto dallo stesso Amadeus per il vasto pubblico di piccoli Sherlock Holmes.

Insomma, Amadeus non solo è oggi il volto di Rai 1, ma è il “Comunicatore Unico Nazionale”, buono per tutte le occasioni, che siano feste di capodanno, la Kermesse Musicale Nazionale, testimonial di pacchetti per la telefonia e ora anche tranquillizzatore e informatore ufficiale per conto del Governo in Situazione di Crisi.

 

  

In realtà il ministero della Salute aveva già predisposto fin dai primi di febbraio uno spot istituzionale con Michele Mirabella, figura di anziano connoisseur clinico delle buone pratiche in tema di prevenzione, intento a lavarsi le mani e a citare, non sappiamo quanto volontariamente, il Larry David di “Basta che funzioni” di Woody Allen. Ma il suo tono bonario partenopeo non era stato granché gradito dal pubblico e lo spot si era visto anche poco in giro: lo slogan peraltro era “Non è affatto facile il contagio”, che oggi possiamo definire come caduto in prescrizione. Era quindi necessario un cambiamento del messaggio e del testimonial.

 

Così il ministro Speranza, d'accordo con il Die della presidenza del Consiglio, la Protezione Civile e l'ufficio stampa di Palazzo Chigi, ha scelto per la nuova comunicazione il volto riconoscibile di Amadeus e il suo messaggio chiaro e diretto: fondo bianco, tono di voce rassicurante e grafica che ribadisce i concetti pronunciati dall'ex-deejay – lavarsi le mani, non toccarsi occhi, naso e bocca, istruzioni su come starnutire – con in coda anche  un messaggio di solidarietà quotidiana “Aiutiamoci l'un con l'altro. Insieme ce la facciamo”.

 

Ma perché proprio Amadeus? Perché oggi è lui il “Comunicatore Unico Nazionale”?

Per essere in perfetto CUN è necessario soddisfare alcune regole non scritte: deve essere una figura riconoscibile, garbata e vicina (“sono il conduttore della porta accanto” si è autodefinito), deve saper parlare a tutti (le signore lo amano e il suo passato da animatore da villaggio e deejay lo rendono efficace con i giovani), deve essere umile, non rinnegare il suo passato e credere nei sani valori come la famiglia e l'amicizia. E in tutto questo Amadeus è la figura perfetta, ancora più di un Carlo Conti.

 

Infatti, se un tempo il testimonial-comunicatore doveva essere forte e “non chiedere mai”, oggi la vulnerabilità è diventata una sorta di human soft skill indispensabile. Sbagliare, saper sbagliare e rialzarsi. E Amedeo Umberto Rita Sebastiani, in arte Amadeus, ha avuto agio nel recente Sanremo, con la gaffe sul “passo indietro”, l'aver resistito al boicottaggio le scuse e il successo finale, di mostrare il suo volto più umano e resiliente (ok, l'abbiamo detto).

 

La competenza, la ricercatezza del linguaggio e la specializzazione non sono elementi necessari, anzi, spesso funzionano da ostacolo, tanto alla fine anche gli esperti si azzuffano come nei talk pomeridiani della De Filippi, vedi la recente lite tra il virologo Burioni e Maria Rita Gismondo, la responsabile del laboratorio di Microbiologia Clinica dell'ospedale Sacco. La massa dà retta più volentieri al buon senso popolare incarnato dalla faccia pulita e normale di Amadeus. E poi meno uno è specializzato, più ha opportunità per parlare su vari fronti e contesti ed essere compreso da tutti. E' uno dei grandi lasciti del populismo.

Oltre a tutto questo, la presenza di un agente potentissimo come Lucio Presta di certo male non fa. Restiamo in attesa quindi di altre nuove mirabolanti comunicazioni dell'Amadeus Nazionale per altri servizi, istanze ed emergenze varie. C'è l'imbarazzo della scelta.

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