Foto di Francisco Seco, via LaPresse 

Un estratto

“Vi erano morti e vivi assieme, ed un lezzo di cadavere e morti senza guance”. Dal libro di Graziosi

Il rapporto del console italiano a Kharkiv, che durante l’Holodomor informava Mussolini degli effetti della carestia in Ucraina. Una selezione delle “lettere da Kharkov”, appena ripubblicate da Officina Libraria

Di seguito uno dei rapporti del console italiano a Kharkov (Kharkiv), che durante l’Holodomor informava Mussolini degli effetti della carestia in Ucraina. Una selezione delle “lettere da Kharkov” è inclusa nel libro di Andrea Graziosi “La grande guerra contadina in Urss”, appena ripubblicato da Officina Libraria.

R. Consolato d’Italia, Kharkov-Urss
Nr. Di Prot. 546/71
Kharkov, 22 giugno 1933 – XI

 

L’argomento è monotono in sé, ma qualche episodio vuol essere ancora citato, per i lumi che dà, sulla situazione materiale ma anche mentale delle autorità. 
La raccolta degli “sbandati” “abbandonati” “speculatori” ecc. continua così imperterrita ed energica, che ho dovuto munire il mio servo di un certificato, da esibire nel caso venga di sorpresa caricato su uno dei camions della morte. Sembra che anche per questa “raccolta” sia stato fissato un “piano” quotidiano. Infatti una famiglia di accademici mi racconta questo fatto: Una bambina, mandata dalla madre a fare la fila, ocˇered’, del pane si era seduta sui marciapiedi della strada, leggendo e attendendo il suo turno o l’inizio della distribuzione.

 

Un “camions dei morti” passa e la prende. Inutile strillare e gridare: che ha casa lì vicino. Sono un po’ come i monatti del Manzoni e buttano sul carro, come vien viene. Una vicina vede e corre ad avvertire la madre. Questa si precipita al più vicino posto di polizia. Inutile ogni tentativo; viene scacciata. Corre da una persona amica, addetta alla GPU, che interviene, ma la piccina intanto non è più al deposito di polizia, ma è già stata portata alla Cholodnaja. La madre ottiene di entrare nelle baracche (ha raccontato che vi erano morti e vivi assieme, ed un lezzo di cadavere e morti senza guance – ratti durante la notte o affamati di giorno?) dove poté trovare sua figlia. Il pezzo grosso della GPU fece interrogare i “monatti” sul perché avevano preso una bambina ben vestita e visibilmente non abbandonata. Risposero: “Sappiamo assai noi chi si deve prendere o lasciare, sappiamo soltanto che dobbiamo adempiere al piano giornaliero, se no sono storie”. 

 

Da più fonti, ineccepibili, mi viene confermato che tanto nei cimiteri, che nei valloncelli fuori di città vengono riversati morti, moribondi e lasciati morire estenuati o addirittura sepolti vivi. Alla lunga lista di villaggi i cui abitanti sono andati pressoché distrutti e dei quali davo le percentuali dei morti posso aggiungere ancora questi: 47° Kolchoz-Rajon Kharkov – non esiste in vita più che il Sel’sovet (Consiglio), poche decine di persone in tutto. 
Terstagnac – 60 km da Kharkov – TUTTI MORTI DI TIFO E FAME. Il dott. Gey, mandato sul posto è stato sorpreso all’entrata del villaggio dall’orrendo lezzo di cadaveri, in piena putrefazione nelle case. (Riferito personalmente dal medico stesso). 

 

Mohnac, presso Chuguev, già abitato da circa 1000 persone (vi faceva villeggiatura la signora Ballovich), ha ancora 12 uomini e qualche donna, un paio di bambini (visitato dal Sig. Ballovich il giorno 11 corr.).  Nel Rajon di Valki, un villaggio non meglio precisato (Confidenza di un Prof Universitario), già abitato da circa 3000 persone, ha avuto dall’autunno in qua 800 morti “ufficiali” ed altri 800 “scomparsi”; non vi è una sola donna incinta, né un solo lattante. Una donna è scappata, perché i suoi famigliari, più o meno per scherzo le andavano ripetendo che era la più grassa e che sarebbe gustosa in pentola. Pare che i sopravviventi siano tutti cannibali. Al tribunale di Kharkov sono in corso trecento processi circa per cannibalismo. Medici di mia conoscenza hanno constatato la vendita di carne umana al Bazar.  Rappresentanti del Governo hanno ammesso una perdita di vite umane, per la sola Ucraina di 9 milioni di anime. Nei circoli universitari si parla del 40/50 per cento del totale della popolazione ucraina, cifra questa che stimo la più esatta (15/16 milioni).
 
Col massimo ossequio
Il R. Console
Sergio Gradenigo

PS: Concordemente mi viene affermato da più sanitari, che le gravidanze in campagna sono cessate del tutto; che non vi si trova un solo lattante.

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