Roma Capoccia

Atac non funziona. L'Antitrust: ripaghi gli abbonati

Gianluca De Rosa

La municipalizzata dovrà restituire oltre 3 milioni per ripagare i disservizi del 2024. Cinque euro a ogni abbonato. Ma l'azienda e il Campidoglio esultano: "Accetate le nostre proposte per ristorare le persone ed evitare problemi in futuro"

Atac non funziona benissimo. E questa non è certo una nuova notizia. Lo è invece la delibera pubblicata ieri dall’Agenzia garante della concorrenza e del mercato (Agcm) che impone all’azienda a risarcire tutti gli abbonati metrobus del 2024 per ripagarli dei disservizi subiti. La decisione arriva a seguito di un ricorso di febbraio scorso presentato dalle associazioni dei consumatori Assoutenti e Udicon. “Alla società – spiega l’Antitrust – era stato contestato di avere sistematicamente disatteso, tra il 2021 e il 2023, gli obiettivi di qualità e quantità del servizio di trasporto pubblico locale, di superficie e in metropolitana, erogato a Roma, senza adottare misure per colmare le carenze nella regolarità e senza riconoscere agli utenti un adeguamento delle tariffe o ristori per i disagi arrecati”.

 

 

Una contestazione che l’Agcm ha trovato fondata, stabilendo nella sua delibera le modalità di risarcimento degli abbonati: “Tutti i consumatori in possesso di un abbonamento annuale del 2024 avranno diritto a un indennizzo, per un ammontare complessivo di oltre 3 milioni di euro. Nello specifico, ciascun abbonato annuale Metrebus avrà diritto a un rimborso pari a 5 euro, aumentato di altri 5 euro per chi abbia avuto l’abbonamento attivo almeno per un’altra annualità tra il 2021 e il 2023”.

 

 

 

 

 

Per il Campidoglio sarebbe una bella batosta. Ma sia a Palazzo Senatorio, sia in Atac si prova a guardare il bicchiere mezzo pieno. “Accogliamo con favore la delibera con cui l’Agcm ha accolto gli impegni di Atac, riconoscendo contestualmente l’impegno industriale dell'azienda negli ultimi anni”, dice l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè. La stessa linea seguita anche dai vertici della municipalizzata dei trasporti, dove, recita una notadel dg Paolo Aielli, la notizia della delibera dell’Antitrust è stata accolta “con soddisfazione perché è il frutto di un dialogo positivo con l’azienda che ha consentito non solo di superare le criticità rilevate negli anni 2021-23, ma di sviluppare nuovi servizi e migliorare complessivamente le relazioni con la clientela”. Inevitabile che le opposizioni ne abbiano approfittato per sottolineare l’ipocrisia dell’amministrazione che brinda davanti a una bocciatura. Dice Marco Perissa, deputato e coordinatore romano di FdI: “Il dg di Atac riesce nell’impresa di incassare una delibera dell’Antitrust per criticità e festeggiarla come fosse un riconoscimento. Multati? No, ‘stimolati’, Richiamati? ‘No, soddisfatti’. Mentre i cittadini aspettano autobus e rimborsi reali, l’azienda brinda ai ‘nuovi servizi in arrivo’. Su Marte forse funziona così, a Roma un po’ meno”.

Ma il fatto che in effetti un’interlocuzione tra Atac e Agcm ci sia stata lo dimostrano una serie di iniziative dell’azienda annunciate dall’autorità indipendente che alla sua delibera allega gli “impegni” di Atac citati nelle loro dichiarazioni sia dall’azienda sia da Patanè. Sono questi insieme al ristoro per i disservizi degli anni passati ad aver evitato ad Atac l’accertamento di un’infrazione del codice del consumo. Attraverso la propria app, dunque, Atac implementerà un sistema di ristoro che consentirà ai titolari di un abbonamento annuale Metrebus di ottenere un indennizzo in caso di ritardi superiori ai 15 minuti. Il rimborso per il ritardo della corsa sarà pari a 0,50 euro, verrà erogato sotto forma di credito su un borsellino elettronico, presente nell’app di Atac, e potrà essere utilizzato per l’acquisto di titoli di viaggio, personali o per terzi. Non solo. Spiega l’Agcm: “La società si è impegnata anche ad assumere nuovi operatori da destinare ai presidi delle stazioni della metropolitana, con un investimento annuo pari a 2,6 milioni di euro. Atac potenzierà poi i canali di informazione dedicati all’utenza, incrementando la visibilità di servizi già a disposizione dei clienti sul sito ufficiale della società, come la funzione di calcolo del percorso o di prenotazione degli impianti di traslazione per persone a mobilità ridotta. Infine, la società adotterà un programma di compliance per monitorare e prevenire condotte lesive dei diritti dei consumatori”. Insomma, con un’operazione concordata con l’Antitrust il Campidoglio prova a trasformare in un miglioramento una bocciatura.

Di più su questi argomenti: