Roma Capoccia
La Lega contro le ciclabili “imposte dall'alto” (e FI prepara una mozione)
Lontani i tempi in cui Salvini sognava il sorpasso sul M5s dell'ex sindaca Raggi a suon di istantanee sul tema sicurezza. La nuova frontiera dello scontro tra poli è la mobilità. Il biciplan di Gualtieri, le proteste all'Eur, i meloniani e i fondi Pnrr
C’erano una volta i giorni in cui la Lega poteva esercitare una certa grandeur prospettica sognando di raddoppiare i consensi dell’allora sindaca grillina Virginia Raggi a suon di istantanee sul tema sicurezza, con culmine di diretta salviniana dal sito di abbattimento delle villette dei Casamonica. Oggi la Lega, in Campidoglio, è partita a testuggine contro il Biciplan del sindaco Roberto Gualtieri – il piano che punta a portare le piste ciclabili al 30 per cento delle strade entro il 2035 – tanto che ieri il capogruppo leghista in Comune Fabrizio Santori ha annunciato lotta dura alle “ciclabili imposte dall’alto”: “Da via Guido Reni al Flaminio, e poi via Panama, fino a viale dell’Oceano Atlantico all’Eur”, dice Santori, “Roma si sta sollevando” contro piste inaugurate “senza alcun vero confronto con i cittadini”. L’esponente leghista elenca le proteste e dice: “Siamo favorevoli alla ciclabilità, ma non così. Qui si cancellano decine di posti auto, si restringono le carreggiate creando strozzature pericolose. Il Biciplan e il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, parlano chiaro: le infrastrutture ciclabili devono nascere da un confronto, essere sicure, integrate e accessibili. Questi progetti, invece, sono imposti in modo ideologico”.
Non soltanto dalla Lega piovono j’accuse. Anche Francesco Carcano, consigliere comunale già calendiano e ora con Forza Italia, mette le piste nel mirino: “Queste ciclabili vanno fermate subito. Sono calate dall’alto senza tenere conto delle caratteristiche dei quartieri nei quali si inseriscono. A questo serve il decentramento. Presenteremo una mozione in consiglio per far ragionare il Comune”. E se il“Biciplan”, presentato a inizio luglio dal sindaco e dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patané, è diventato frontiera di scontro centrodestra-centrosinistra in città, è l’uso dei fondi Pnrr la posta in gioco (ed è su questo che la querelle locale potrebbe investire il piano nazionale). Il Comune, intanto, nel corso dell’estate, ha sollecitato presso cittadini e associazioni l’invio di osservazioni e proposte di modifica, attraverso un indirizzo mail dedicato, al documento programmatico per la realizzazione di 1244 chilometri di ciclabili in dieci anni, con step intermedi a 2 anni (+185 km) e a 5 anni (+265 km) e un costo stimato di circa mezzo miliardo di euro per un “cambio culturale nella mobilità”, diceva Patané. I cantieri dunque sono aperti, ma i meloniani promettono battaglia all’Eur (contro la riduzione di parcheggi).