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Roma Capoccia

I bimbi, la piscina e il cloro: cosa è successo alla Borghesiana

Gianluca Roselli

Cinque bambini hanno accusato un grave malore, probabilmente per intossicazione da cloro. "In tanti anni non ho mai assistito a una cosa del genere" dice Federnuoto. La procura ha aperto un’indagine per lesioni gravi e la Asl sta verificando le condizioni dell’impianto, ora sotto sequestro

Mattia, di 9 anni, è ancora intubato ma pare in leggero miglioramento: “E’ ancora ricoverato in terapia intensiva pediatrica all’Umberto I, le condizioni sono in miglioramento, non è più intubato, ma continua ad avere disturbi neurologici, quindi la prognosi resta riservata”, scrivono i medici nel bollettino. Mentre il titolare del centro sportivo con la piscina in questione, Christian Scalzo, è stato indagato: la procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di lesioni gravi. Tutto ora è sotto sequestro e gli ispettori della Asl stanno facendo sopralluoghi per capire le cause dell’accaduto e analizzare l’acqua


Lunedì mattina al centro sportivo Imperium Eventi, nel quartiere della Borghesiana, periferia est della città, cinque bambini, quattro fratelli e un loro amichetto, hanno accusato un forte malore mentre facevano il bagno in piscina, con l’acqua che è diventata gialla, tanto che si parla di intossicazione da cloro. Mattia, in particolare, era piegato in due dal dolore, non riuscita a respirare, risultando il più grave, tanto da indurre l’ospedale a porlo in coma farmacologico. Si è parlato anche di un’ischemia dovuta a un blocco respiratorio, che potrebbe aver provocato danni neurologici. Ma è ancora presto per dirlo. “In tanti anni non ho mai assistito a una cosa del genere. Mi paiono davvero sintomi molto gravi per un’intossicazione da cloro. Anche perché se la pompa dosatrice del livello di cloro nella piscina ha un malfunzionamento di solito si blocca. Ma può essere che sia uscito più cloro del necessario, proprio nel punto dove stavano questi ragazzi”, spiega al Foglio Maurizio Colaiacomo, responsabile del settore impianti della Federnuoto. Le magnifiche piscine del Foro Italico, per intenderci, sono sotto la sua responsabilità. 


Il cloro è l’unico disinfettante che si usa per le piscine e non è mai stato cambiato, né sostituito: è un agente ossidante che serve a disinfettare l’acqua eliminando batteri, virus, alghe e microrganismi nocivi, mantenendo l’acqua limpida e sicura per la balneazione. L’intossicazione da cloro può portare a congiuntiviti, anemie, bronchite, alterazioni neuropsichiche e, in caso di esposizione prolungata, si può arrivare a complicazioni più gravi come lesioni delle vie aeree e infezioni polmonari. Sintomi che nei più piccoli e nei soggetti predisposti possono essere più gravi. E in questo caso il sospetto è che ci possa essere stato un blocco respiratorio. Il cloro, però, può capitare di berlo. In piscina, ma pure dal rubinetto di casa: quando Acea fa la pulizia degli impianti usa anche questo prodotto e può capitare che nelle abitazioni per qualche ora l’acqua del rubinetto abbia un sapore di cloro. 

“Il prodotto in una piscina viene immesso attraverso un dosatore automatico che può avere una portata al massimo di 7 litri l’ora, con una potenza di 1,5 bpm. Una fuoriuscita è sempre diluita nell’acqua dell’impianto, che in questo caso mi sembra grande: a vedere le foto è un 25 metri con 400/500 mq d’acqua”, osserva Colaiacomo. Ma le piscine sono sempre controllate? “La Asl fa un controllo ed emette una certificazione di agibilità una volta l’anno: senza non si può aprire una struttura al pubblico. Cosa diversa è una piscina privata, ovvero di un singolo nucleo familiare, dove l’obbligo di certificazione annuale non c’è. Direi che le piscine, sotto questo aspetto, almeno a Roma, sono molto controllate”, continua il responsabile impianti di Federnuoto. In tal senso “mi sento di rassicurare i genitori visto che ora apriranno molti centri estivi dove i più piccoli si divertono con l’acqua e imparano a nuotare”. Gli incidenti più o meno gravi, però, nelle strutture cittadine e italiane si verificano spesso. Secondo il sito Acqua Sicura, dall’inizio dell’anno nel nostro paese ci sono stati 21 incidenti tra malori, cadute ed episodi più gravi, mentre 12 sono gli incidenti accaduti in impianti senza coinvolgimento di persone. E il 12 maggio scorso a Venezia è avvenuto un caso simile a quello romano, con tre persone intossicate per rilascio di cloro e ipoclorito di sodio durante una manutenzione.